Partita la prima fregata italiana: la mossa contro i raid nel Mar Rosso

Nelle prossime ore la Fregata della Marina Militare Italiana Virgilio Fasan partirà per il Mar Rosso al fine di garantire la protezione dei traffici mercantili. Crosetto: "L'Italia farà la sua parte"

Partita la prima fregata italiana: la mossa contro i raid nel Mar Rosso
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L'Italia sarà in prima linea nel proteggere il traffico mercantile nel Mar Rosso. Roma parteciperà infatti, insieme ad altri Paesi, alla task force navale annunciata dagli Stati Uniti e denominata Prosperity Guardian. Durante un video collegamento tra il ministro della Difesa, Guido Crosetto, e il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, è stato comunicato che nelle prossime ora la Fregata della Marina Militare Italiana Virgilio Fasan partirà per raggiungere l'area marittima epicentro delle tensioni. "L'Italia farà la sua parte, insieme alla comunità internazionale, per contrastare l'attività terroristica di destabilizzazione degli Houthi, che abbiamo già condannato pubblicamente, e per tutelare la prosperità del commercio e garantire la libertà di navigazione e il diritto internazionale", ha dichiarato lo stesso Crosetto.

L'Italia nel Mar Rosso

L'Italia opererà nel Mar Rosso spalla a spalla con Stati Uniti, Regno Unito, Bahrain, Canada, Francia, Olanda, Norvegia, Seychelles e Spagna. La Marina italiana invierà in loco la Fregata della Marina Militare Italiana Virgilio Fasan, che sarà incaricata di garantire la protezione dei traffici mercantili in una delle aree più strategiche del pianeta. La stessa area minacciata dai radid degli Houthi, i ribelli dello Yemen che hanno già colpito diverse imbarcazioni con droni e attacchi di altro tipo.

Dopo l'ultimo blitz contro, l'ennesimo di una lunga serie da quando è scoppiata la guerra tra Israele e Hamas, Washington ha annunciato la costituzione di un gruppo per neutralizzare la minaccia dei ribelli.

Ricordiamo che la missione sopra citata sarà coordinata dalla già esistente Combined Task Force 153, istituita nell’aprile 2022 per migliorare la sicurezza marittima nel Mar Rosso, Bab el-Mandeb e nel Golfo di Aden. Nella CTF 153 figuravano 39 Paesi membri, ma i funzionari della difesa stavano lavorando per determinare quale di loro avrebbe partecipato a quest'ultima iniziativa. La Russia, intanto, ha fatto sapere che non prenderà parte all'operazione Prosperity Guardian a guida Usa, secondo quanto dichiarato dal ​​portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Tass. "Non parteciperemo a questa operazione, questo è tutto quello che posso dire", ha spiegato l'alto funzionario del governo russo.

Le parole di Crosetto

Per quanto riguarda l'Italia, nel suo colloquio con Austin, Crosetto ha sottolineato l'importanza di salvaguardare il principio della libera navigazione e di garantire la sicurezza delle rotte marittime commerciali. "Durante il colloquio è stata affermata l'importanza del principio di libera navigazione, valutato l'impatto sul commercio internazionale e discusse le possibili opzioni per garantire la sicurezza delle rotte marittime al fine di prevenire ripercussioni sull'economia internazionale, con pericolose dinamiche sui prezzi delle materie prime", ha dichiarato il ministro, ribadendo che Roma farà la sua parte.

Per Crosetto, inoltre, è necessario aumentare la presenza nell'area al fine di creare le condizioni per la stabilizzazione, evitare disastri ecologici e "prevenire, inoltre, una ripresa della spinta inflazionistica". Ecco perchè, nelle prossime ore, l'Italia invierà nel Mar Rosso la Fremm (fregata europea multi-missione) Virgilio Fasan.

"Ci si muove solo e sempre all'interno del perimetro approvato dalle camere" e "soprattutto, non esiste una missione contro gli Houthi ma solo la necessità di consentire un transito sicuro dei mercantili", ha intanto recplicato su X il ministro della Difesa ad un utente del social che aveva criticato l'invio della nave "su ordine americano", in spregio della Costituzione.

Data la situazione, intanto, le più importanti compagnie di navigazione del mondo hanno deciso di fermare temporaneamente il transito delle proprie navi dal Mar Rosso.

Questa scelta è stata presa, tra gli altri attori, da Mediterranean Shipping Company (Msc), Evergreen, il colosso con sede a Taiwan, Cma Cgm, Maersk e Hapag-Llyod. Per evitare la crescente minaccia portata nell'intera area marittima dagli attacchi dei ribelli Houthi, queste società indirizzando le proprie navi verso il Capo di Buona Speranza.

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