Cronaca internazionale

Il funzionario Usa rimosso, i dossier riservato e lo 007 ferito. È guerra di spie in Iran

Uno 007 dell'intelligence iraniana ha subito un agguato. Mentre Robert Malley, inviato speciale degli Usa in Iran, è stato congedato per aver gestito in modo improprio informazioni riservate

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Se le conseguenze della guerra militare tra Israele e Hamas sono ben visibili sul campo di battaglia, con vittime e feriti che aumentano di ora in ora, gli effetti di un’altra guerra parallela in corso d’opera, molto più misteriosa e avvolta nell’ombra, rischiano di passare in secondo piano. E sarebbe un grave errore, visto che questi scossoni riguardano un gioco di spie che coinvolge Iran e Stati Uniti, ovvero due dei protagonisti della crisi che sta scuotendo il Medio Oriente.

Guerra di spie?

Il punto di partenza è un episodio di cronaca risalente allo scorso 15 ottobre, quando un ufficiale di alto rango dell'intelligence del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (Irgc) è stato vittima di un tentativo di omicidio a Teheran, in Iran. Mohammed Akiki, questo il nome dell’uomo, ha subito un agguato nella capitale del Paese in circostanze misteriose. Akiki sarebbe ricoverato, in condizione critiche, in un ospedale in seguito alle gravi ferite riportate.

L'incidente può assumere ulteriore rilevanza se lo affianchiamo ad un'altra vicenda oscura. Lo scorso giugno Robert Malley, inviato speciale degli Usa in Iran, è stato congedato e messo sotto inchiesta per aver gestito in modo improprio informazioni riservate. Di recente, Malley è tornato sotto la luce dei riflettori per i suoi presunti sforzi volti a normalizzare le relazioni con il movimento islamico di Hamas, considerata un'organizzazione terroristica dagli Stati Uniti.

Il funzionario Usa rimosso

A proposito di Malley, il Washington Post ha ricostruito l’intera vicenda. Il governo degli Stati Uniti, ha scritto il quotidiano Usa, è rimasto a dir poco opaco sul destino di uno dei migliori diplomatici del Paese. Fino a pochi mesi mesi fa, Malley stava guidando lo sforzo diplomatico statunitense sul programma nucleare iraniano e sul destino degli ostaggi statunitensi detenuti da Teheran. Da un paio di mesi, il dipartimento di Stato ha invece sospeso il suo nulla osta di sicurezza a causa di un'indagine su una possibile cattiva gestione delle informazioni classificate. Da allora è emerso che anche l'Fbi starebbe indagando sulla vicenda.

Non ci sono prove pubbliche che Malley abbia fatto qualcosa di sbagliato. Non è stato formalmente accusato di nulla ed è ancora presunto innocente. Restano però molti dubbi sul modus operandi attuato dalle istituzioni americane. A Washington, Malley è una figura polarizzante con forti sostenitori e detrattori. Al momento della sospensione del suo nulla osta di sicurezza, l’alto funzionario era profondamente coinvolto in una complicata serie di negoziati multilaterali.

La sua vasta rete di relazioni, anche con funzionari iraniani e vari intermediari, è stata sicuramente una risorsa in quegli sforzi diplomatici. Ma la domanda è: ha superato il limite condividendo informazioni sensibili con persone sbagliate? Mentre dagli Usa arrivano notizie discordanti, da Teheran arrivano documenti riservati sulle attività di Malley impossibili da verificare. Certo è che in Iran la situazione è adesso a dir poco delicata.

Tra 007 che sanno troppo e 007 finiti sulla lista nera.

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