
Israele fermi i raid in Iran contro obiettivi non collegati al programma nucleare: questo il messaggio di Emmanuel Macron a Benjamin Netanyahu. Nel sesto giorno di crisi in Medio Oriente, il presidente francese ha riunito all'Eliseo il Consiglio di difesa e sicurezza e in una nota ha "sottolineato preoccupazione per l'escalation, con bombardamenti israeliani che colpiscono sempre di più obiettivi non legati al programma nucleare e balistico iraniano, e un numero crescente di vittime civili in Iran e in Israele". Ma non solo: Macron ha rimarcato che è "necessario mettere urgentemente fine a queste operazioni militari che sono portatrici di pesanti minacce per la sicurezza regionale".
Al termine del vertice con il premier François Bayrou, il ministro della Difesa Sébastien Lecornu, il titolare degli Esteri Jean-Noël Barrot e il ministro degli Interni Bruno Retailleau, Macron ha ribadito che "una soluzione duratura ai programmi nucleare e balistico dell'Iran può essere raggiunta solo attraverso i negoziati". Il capo dell'Eliseo ha dunque confermato "la determinazione della Francia ad avviare un dialogo senza compromessi con l'Iran sulle sue attività di destabilizzazione della regione e ha incaricato il ministro degli Esteri di prendere un'iniziativa in tal senso nei prossimi giorni, con i partner europei più vicini, al fine di proporre una soluzione negoziale che ponga fine al conflitto".
Non è tutto. Nel confronto con il ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot, Macron ha chiesto espressamente di "prendere le misure necessarie per facilitare la partenza di quanti vogliono lasciare" Iran e Israele. Nella nota diffusa dalla presidenza transalpina viene inoltre sottolineato che i viaggi nei due Paesi "sono molto fortemente sconsigliati".
Ieri, a margine del G7 in Canada, Macron aveva messo in guardia contro qualsiasi tentativo di rovesciare il regime iraniano attraverso un intervento militare: "Non vogliamo che l'Iran si doti dell'arma atomica, ma credo che cercare un cambiamento di regime per via militare sia un grande errore perché porterebbe al caos. Dobbiamo riprendere il prima possibile le discussioni".
Parole legate alle dichiarazioni di Donald Trump, che in precedenza aveva minacciato Teheran affermando che gli Stati Uniti "sanno esattamente dove si nasconde" la Guida Suprema Ali Khamenei, precisando però che "non abbiamo intenzione di ucciderlo per il momento".