Medioriente, Global Sumud Flotilla riparte da Barcellona dopo lo stop per maltempo

Il ministro della Sicurezza Nazionale Ben-Gvir ha presentato al governo un piano volto a fermare la spedizione pro Pal. La missione era sospesa per cattive condizioni meteoreologiche

Medioriente, Global Sumud Flotilla riparte da Barcellona dopo lo stop per maltempo
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Greta Thunberg e gli altri attivisti che partecipano alla Global Sumud Flotilla verranno trattati come terroristi. Questa la risposta di Israele alla missione pro Pal che ieri ha preso il via a Barcellona, dove circa venti navi sono salpate per mostrare il loro sostegno alla Palestina. Quella che è stata ribattezzata la più grande missione civile internazionale tenterà di rompere il blocco navale di Gaza - "vogliamo rompere l'assedio via mare, aprire un corridoio umanitario e porre fine al genocidio in corso del popolo palestinese" - ma Tel Aviv non ha alcuna intenzione di restare a guardare. La Global Sumud Flotilla è ripartita dal porto di Barcellona dove era rientrata a causa di "condizioni meteorologiche pericolose". La nuova partenza delle imbarcazioni, con a bordo anche l'attivista svedese Greta è stata trasmessa in diretta dalla tv pubblica spagnola Tve. La Flotilla tenterà di nuovo di raggiungere Gaza e di rompere il blocco navale della Striscia portando aiuti umanitari ai palestinesi.

Ma andiamo per gradi. Il ministro della Sicurezza Nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha presentato al governo un piano volto a fermare la Global Sumud Flotilla in base al quale tutti gli attivisti arrestati saranno trattenuti in detenzione prolungata nelle prigioni destinate ai terroristi. Secondo quanto riportato dal Jerusalem Post, a loro saranno negati privilegi come televisione, radio e cibo specifico. "Non permetteremo a chi sostiene il terrorismo di vivere nell'agiatezza" la linea di Ben-Gvir.

Entrando nel dettaglio del piano di Israele, le navi che parteciperanno alla flottiglia verranno confiscate e utilizzate per le forze dell'ordine: secondo Ben-Gvir sarebbe un sequestro legale, poiché il governo considera la flottiglia un tentativo illegale di aggirare il blocco. Inoltre non verranno tollerati "arresti soft" o rientri silenziosi dei partecipanti alla flottiglia: "Dobbiamo creare un deterrente chiaro. Chiunque scelga di collaborare con Hamas e sostenere il terrorismo incontrerà una risposta ferma e inflessibile da parte di Israele". La linea di Ben-Gvir è chiara: gli attivisti - Greta & Co. - ci penseranno due volte prima di tentare un'altra missione dopo aver passato qualche settimana in detenzione in condizioni difficili. La priorità, ha aggiunto, è la sicurezza nazionale: "La Marina e le forze dell'ordine israeliane sono pienamente pronte ad affrontare qualsiasi minaccia alla sicurezza che si presenti".

"Preoccupazione" per le dichiarazioni da Israele è stata espressa da Sergio Pratali Maffei, rappresentante per il Friuli Venezia Giulia dell' iniziativa. "Preoccupa sì ma ovviamente l'abbiamo messo in conto. Noi lavoriamo all'interno del diritto internazionale. Nelle precedenti missioni le navi sono state sempre intercettate in acque internazionali, quindi la violazione è da parte loro. Ci sono stati anche dei morti, come sapete, però la missione, oltre ad avere un valore umanitario, ha anche un valore politico e simbolico. Laddove c'è un immobilismo da parte dei governi - ha sottolineato - in particolare da parte di quelli italiani, la società civile a livello internazionale si sta muovendo. Le preoccupazioni da parte di chi partecipa c'è - ha ribadito - sono tutte persone che mettono a rischio la propria vita, ma che in questa fase storica ritengono che non sia possibile continuare a restare a guardare".

Ma, come evidenziato in precedenza, la missione di Greta & Co. è stata sospesa. La spedizione salpata ieri è rientrata all'alba di oggi nel porto di Barcellona a causa del maltempo per garantire la sicurezza degli equipaggi che trasportano oltre 300 attivisti. "A causa delle condizioni meteorologiche pericolose, abbiamo realizzato una prova in mare e diamo rientrati in porto per lasciare passare la tempesta.

Questo ha comportato un ritardo nella nostra partenza per evitare complicazioni alle imbarcazioni più piccole" hanno segnalato fonti dell'organizzazione della Global Sumud Flotilla: "A fronte del vento di oltre 30 nodi e alla imprevedibilità del mediterraneo, abbiamo preso questa decisione per dare priorità alla sicurezza e al benessere di tutti i partecipanti e garantire il successo della nostra missione".

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