Cronaca internazionale

Israele recupera i corpi di 5 ostaggi rapiti: erano nel "tunnel degli orrori" di Hamas

I corpi senza vita di cinque ostaggi israeliani uccisi durante la prigionia di Hamas sono stati recuperati da una rete di tunnel sotterranei nel nord della Striscia di Gaza

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Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno rivelato tutti i retroscena del ritrovamento dei corpi di cinque ostaggi rapiti da Hamas lo scorso 7 ottobre. La macabra scoperta è avvenuta nei pressi di Jabalya, nel nord di Gaza, in un enorme tunnel sotterraneo scavato dal gruppo filo palestinese. Circa due settimane fa, i soldati di Israele avevano trovato i primi due corpi, seguiti dai rimanenti tre rinvenuti a pochi giorni di distanza. "Abbiamo scoperto una rete di tunnel a Jabalya e recuperato i corpi di cinque soldati rapiti", ha reso noto il portavoce dell'esercito israeliano, Daniel Hagari.

Il ritrovamento degli ostaggi senza vita

Una fonte delle Idf ha affermato che per trovare i corpi è stato necessario un mix di informazioni di intelligence pre esistenti, insieme a notizie raccolte in tempo reale sul campo, anche attraverso metodi forensi. La scoperta è avvenuta in un tunnel degli orrori molto vasto, che comprendeva un grande ascensore e grandi stanze laterali, come centri di comando, stazioni mediche, sale di preghiera e armerie.

L'esercito israeliano ha smantellato la struttura del tunnel di Hamas nel nord della Striscia di Gaza, con Jabalia al centro, dove sono stati rinvenuti i corpi dei suddetti cinque ostaggi il cui decesso era stato già confermato. "Nelle ultime settimane, la 551esima Brigata della 162esima Divisione ha assicurato il controllo dell'area del campo di Jabalia, uno dei centri operativi di Hamas nella Striscia di Gaza", si legge in un comunicato dell'esercito israeliano.

Nelle operazioni si sono svolte anche "feroci battaglie" durante le quali "molti terroristi sono stati uccisi dai soldati" e sono state ritrovate centinaia di armi, ha riferito il portavoce dell'esercito israeliano Hagari. I corpi ritrovati corrispondono a quelli di tre soldati fatti prigionieri il 7 ottobre, Ziv Dado, Ron Sherman e Nick Beiser, nonchè dei civili Eden Zacharias ed Elia Toledano. "Come parte dell'operazione, e seguendo informazioni approfondite di intelligence, hanno scoperto una rete di tunnel strategici che fungevano da quartier generale di Hamas nel nord di Gaza", ha detto l'esercito.

I tunnel di Hamas

La base sotterranea di Jabalia comprendeva due livelli: il primo profondo circa dieci metri e il secondo profondo decine di metri. "La rete di tunnel, con numerosi percorsi, è stata utilizzata per dirigere il combattimento e il movimento dei terroristi. Nelle profondità delle caserme militari sono state trovate armi, infrastrutture per la fabbricazione di armi e nascondigli di emergenza", ha aggiunto l'esercito israeliano. La rete era collegata a un pozzo che conduceva alla residenza del comandante della Brigata Nord di Hamas, Ahmad Andur, e passava anche sotto una scuola e un ospedale.

Un video diffuso dai Tel Aviv mostra i militari israeliani avventurarsi in una rete di tunnel buia e polverosa che, secondo quanto riferito, aveva due piani: uno a 10 metri di profondità e l'altro "dozzine di metri" più in profondità. Un tunnel, come detto, portava alla casa di Ahmad Al Ghandour, capo della brigata Nord di Hamas a Gaza. Il filmato accende quindi i riflettori su una sezione del tunnel rivestito con piastrelle bianche, nonché su un bagno dal design simile a quello apparso in una precedente clip diffusa dal gruppo filo palestinese, con doccia, wc e lavandino, nonché una stanza di lavoro con tavolo ad angolo e panca.

"Stiamo intensificando la guerra a Gaza.

Continueremo a combattere fino alla vittoria finale su Hamas", ha intanto dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu aggiungendo che "questa è l'unica maniera per far tornare gli ostaggi, eliminare Hamas e assicurarci che Gaza non sia più una minaccia per il Paese".

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