Libri su Charlie Kirk pubblicati prima della sua morte: cosa c’è dietro

Un caso inquietante ha acceso l’attenzione del web e alimentato teorie del complotto: su Amazon, il giorno prima dell’assassinio di Charlie Kirk, è stato messo in vendita un libro dal titolo “The Shooting of Charlie Kirk”

Libri su Charlie Kirk pubblicati prima della sua morte: cosa c’è dietro
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Il 10 settembre 2025, l’attivista conservatore americano Charlie Kirk è stato ucciso in circostanze ancora oggetto di indagini. Ma già il 9 settembre, su Amazon, compariva un libro dal titolo profetico: The Shooting of Charlie Kirk. Il testo raccontava nei dettagli un attentato, le sue conseguenze e la reazione pubblica. Nonostante l’incongruenza temporale, il libro risultava pubblicato ufficialmente un giorno prima della morte dell’attivista.

L’episodio ha acceso in rete una raffica di teorie del complotto: “Qualcuno sapeva”, “Tutto era organizzato”, “Era un piano premeditato”, si leggeva nei forum online. Ma la realtà, come spesso accade, è più banale e più inquietante.

La spiegazione di Amazon: bug tecnico e intelligenza artificiale

A chiarire l'accaduto è intervenuta Amazon, che ha spiegato come la data di pubblicazione anticipata fosse il frutto di un errore tecnico sul sito. Il libro è stato effettivamente pubblicato nel pomeriggio del 10 settembre, poche ore dopo l’attentato, ma la piattaforma ha erroneamente indicato il 9 settembre come data di rilascio.

Non solo. Il libro è stato con ogni probabilità scritto da un’intelligenza artificiale, come dimostra un’analisi effettuata dalla società canadese Originality.ai, che ha rilevato una probabilità del 92,8% che il contenuto fosse generato artificialmente.

Una valanga di titoli automatici dopo l’omicidio

Il caso di The Shooting of Charlie Kirk non è isolato. Subito dopo la notizia dell’assassinio, su Amazon sono comparsi numerosi titoli simili, anch’essi probabilmente generati automaticamente: The Charlie Kirk Shooting: A Nation on Edge, THE LEGACY OF CHARLIE KIRK: A Biography of His Rise, His Movement, and His Tragic Death

La storia completa di Charlie Kirk, venduto a 7,99 dollari

Questi libri, molti dei quali disponibili sia in versione cartacea che audio, promettevano “analisi approfondite”, “biografie complete” e “sguardi intimi” sulla figura e sulla morte di Kirk. In realtà, si trattava di opere clickbait, piene di errori grammaticali, senza fonti attendibili, scritte per cavalcare l’interesse del momento e monetizzare la tragedia.

L’avvertimento degli esperti

Secondo Jon Gillham, CEO di Originality.ai, il fenomeno è solo la punta dell’iceberg: “I contenuti generati dall'intelligenza artificiale possono proliferare a ritmi estremi, sopraffacendo completamente qualsiasi meccanismo attualmente disponibile per il controllo e la verifica della qualità”, ha spiegato all’agenzia AFP. “Questo è solo l'inizio di un problema molto più grande.”

Anche Amazon ha ammesso che si trova di fronte a una sfida complessa. Un portavoce dell’azienda ha dichiarato che il colosso dell’e-commerce sta investendo “tempo e risorse significative” per rafforzare le proprie linee guida sull’uso dell’intelligenza artificiale nella pubblicazione di libri, promettendo ulteriori controlli sui contenuti automatizzati.

Tra business, manipolazione ed etica

L’episodio solleva interrogativi profondi: come può un sistema permettere la pubblicazione, nel giro di ore, di decine di libri su un evento tragico ancora in corso? Quali sono i confini tra informazione, speculazione e disinformazione, soprattutto quando generata da strumenti automatici?

Il caso di Charlie Kirk mette in luce i rischi crescenti legati all’editoria generativa: un territorio ancora scarsamente regolamentato, dove l’intelligenza artificiale viene usata per sfruttare l’attenzione pubblica, monetizzando eventi drammatici senza verifica né sensibilità.

Il libro su Charlie Kirk pubblicato "in anticipo" non è stato la prova di un complotto, ma il sintomo di un sistema editoriale digitale fuori controllo, dove la velocità conta più della verità

e dove l’intelligenza artificiale può generare contenuti sensazionalistici nel giro di pochi minuti. Una realtà che richiede regolamentazione urgente e maggiore responsabilità da parte delle piattaforme.

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