
"Sono sotto shock". Questa la prima reazione di María Corina Machado alla notizia che le è stato assegnato il premio Nobel per la Pace 2025. Subito dopo l'annuncio la leader dell'opposizione in Venezuela ha chiamato Edmundo Gonzalez Urrutia, che ha rivendicato la vittoria delle ultime presidenziali in Venezuela contro l'attuale presidente Nicolas Maduro, e la telefonata è stata pubblicata su X. "Sono sotto shock", dice Machado dall'altro lato del telefono, "non ci posso credere".
Chi è María Corina Machado
Famosa per aver denunciato più volte le violazioni dei diritti umani e le manipolazioni elettorali a Caracs, María Corina Machado è diventata nota a livello internazionale nell’ottobre 2023, quando ha vinto le primarie con circa il 90% dei consensi e oltre tre milioni di voti, guadagnandosi la candidatura per sfidare il presidente Nicolás Maduro, al potere dal 2013. Tuttavia, la sua corsa elettorale è stata interrotta da decisioni giudiziarie che ne hanno impedito la partecipazione al voto, portando i partiti di opposizione a convergere sulla candidatura di Edmundo González Urrutia.
Dopo l’esclusione, Machado vive in clandestinità. Nata a Caracas nel 1967, ha una formazione da ingegnere industriale e si è avvicinata alla politica nei primi anni Duemila. Nel 2002 ha fondato Súmate, un’organizzazione di volontariato impegnata nella promozione dei diritti politici e nella supervisione dei processi elettorali. Nel 2011 è la candidata con più voti alle elezioni parlamentari, mentre nel 2018 viene inserita dalla Bbc nella lista delle cento donne più influenti al mondo.
"Negli ultimi dodici mesi, Machado è stata costretta a vivere nascosta. Nonostante le gravi minacce alla sua vita, è rimasta nel Paese, una scelta che ha ispirato milioni di persone" le parole di Jorgen Watne Frydnes, presidente del Comitato per il Nobel durante l'assegnazione del prestigioso riconoscimento: “Quando gli autoritari prendono il potere, è fondamentale riconoscere i coraggiosi difensori della libertà che si alzano e resistono”.
Secondo Freedom House, un’organizzazione che monitora lo stato delle libertà nel mondo, le istituzioni democratiche del Venezuela “si sono deteriorate dal 1999, ma le condizioni sono peggiorate notevolmente negli ultimi anni” a causa della crescente repressione da parte del governo guidato da Maduro.