Cronaca internazionale

Il Cremlino torna a minacciare: "L'Ucraina destabilizzerà l'Europa"

Mosca, per bocca del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha fatto sapere che l'eventuale ingresso dell'Ucraina e della Moldavia nella Ue potrà "destabilizzare" l'Unione europea

Il Cremlino torna a minacciare: "L'Ucraina destabilizzerà l'Europa"

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L'attacco del Cremlino a Kiev nell'Ue: "Destabilizzerà l'Europa"

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Da Bruxelles sono arrivati segnali di apertura per il probabile ingresso di Ucraina e Moldavia nell'Unione europea. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha annunciato il via libera per i negoziati di adesione dei due Paesi, mentre è stato concesso lo status di candidato alla Georgia ed è stato garantito che saranno avviati ulteriori colloqui anche con la Bosnia-Erzegovina. L'eventuale semaforo verde arriverà soltanto una volta raggiunto il necessario grado di conformità dei candidati ai criteri di adesione. La Commissione riferirà in merito entro marzo per prendere la decisione. Attenzione però, perché mentre i leader europei hanno celebrato il passo storico, da Mosca è arrivato un segnale opposto. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito "politicizzata" la decisione Ue di aprire i negoziati di adesione con Ucraina e Moldavia, e ha avvertito che un ingresso dei due Paesi "può destabilizzare la Ue".

Il messaggio di Mosca

Peskov ha parlato in maniera dettagliata dei negoziati per l'ingresso di Ucraina e Moldavia nell'Ue, illustrando la prospettiva di Mosca. "L'Ue ha sempre avuto criteri abbastanza rigidi per aderire all'Unione, è ovvio che al momento nè l'Ucraina nè la Moldavia soddisfano questi criteri", ha dichiarato l'alto funzionario del Cremlino, definendo "politicizzata" la decisione. "L'Ue sta già attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia, sia dal punto di vista dei meccanismi di funzionamento dell'Unione che dal punto di vista economico", ha concluso, avvertendo che l'adesione di Kiev e Chisinau "potrebbe destabilizzarla".

La speranza di Kiev

Di umore opposto l'Ucraina. "È stata presa la decisione di avviare i negoziati di adesione all'Ue. Questo passo sarà seguito da quelli successivi. Si tratta di un lavoro enorme: integrare lo Stato, tutte le istituzioni, tutte le norme nell'Unione Europea. Ma lo faremo", ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "L'Ucraina – ha proseguito il capo di Stato di Kiev, scrivendo una nota su Telegram - ha dimostrato più volte di cosa siamo capaci. Ci sarà un'altra decisione vittoriosa: arriverà il momento in cui potremo festeggiare l'adesione dell'Ucraina all'Ue".

L'apertura dei negoziati per Ucraina e Moldavia

Per quanto riguarda i negoziati, l'Unione europea non è riuscita a concordare un pacchetto di 50 miliardi di euro in aiuti finanziari dei quali Kiev ha un disperato bisogno per rimanere a galla, ma i leader dell'Ue hanno deciso di aprire i suddetti negoziati di adesione con la nazione ucraina. Sugli aiuti ha posto il veto il primo ministro ungherese Viktor Orban, assestando un altro duro colpo a Zelensky, dopo che questa settimana il leader ucraino non è riuscito a convincere i legislatori statunitensi ad approvare ulteriori 61 miliardi di dollari per inviare nuove armi all'Ucraina.

In realtà, sulla revisione del bilancio ci sono resistenze che vanno ben oltre la questione degli aiuti all'Ucraina. Il presidente del Consiglio europeo Michel ha detto che "26 capi di Stato e di governo hanno concordato la negoziazione del bilancio però non c'è l'unanimità perché il leader svedese deve consultare il proprio parlamento e perchè un leader (cioè Orban - ndr) non ha potuto concordare".

La Russia, intanto, osserva con attenzione ogni sviluppo.

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