Cronaca internazionale

"Odio contro Israele". A Sciences Po la sfilata pro-Palestina

Il convegno organizzato dai collettivi di estrema sinistra ha visto protagonisti anche volti pro-Hamas, a testimonianza del clima rovente. La denuncia dell’Unione degli studenti ebrei: “Predicata l’intolleranza”

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In diversi atenei occidentali regna l’antisemitismo, non è una novità ormai. Iniziative pro-Gaza spesso pro-Hamas, minacce e intimidazioni nei confronti degli studenti ebrei, manifestazioni per tagliare ogni legame con Israele. Ieri in Costa Azzurra, a Sciences Po Menton, succursale del celebre istituto riservato alle élite, si è tenuto un convegno dal titolo emblematico: “Denunciare l’ingiustizia, sguardi politici sulla questione palestinese”. Un unico obiettivo: disprezzare e criminalizzare lo Stato ebraico.

Gli studenti di Sciences Po Menton non sono nuovi a iniziative simili. Subito dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, i collettivi di estrema sinistra lanciarono sui social la pagina “Sciences Palestine”, dove si invitava a “boicottare Israele”, definendo lo stato ebraico“colonizzatore”. Naturalmente nessuna condanna nei confronti dei terroristi palestinesi. Nelle ultime settimane si sono moltiplicati gli appelli al boicottaggio di Israele, fino alla controversa “settimana della Palestina”.

Come evidenziato da Le Figaro, i collettivi rossi e gli studenti della Nouvelle union populaire écologique et sociale (Nupes) hanno organizzato una serie di incontri per discutere di “narrazioni alternative" sulla questione palestinese, con l’obiettivo di “denunciare l’ingiustizia”. Ospiti d’eccezione, ovviamente tutti di sinistra: Manuel Bompard, coordinatore nazionale del partito di Jean-Luc Mélenchon, Aurélien Taché, deputato ecologista, e Rima Hassan, avvocatessa franco-palestinese candidata con France insoumise alle elezioni europee. Quest’ultima nota per le sue simpatie pro-Hamas.

È grande la rabbia dell’Unione degli studenti ebrei di Francia. Per i rappresentanti del movimento, a Sciences Po Menton non si sono tenute delle conferenze, ma un’esaltazione della “propaganda dell’odio” contro Israele: “Difendere la libertà d’espressione significa impedire la sua strumentalizzazione per scopi di odio. Queste conferenze predicano l’intolleranza in un campus che si svuota dei suoi studenti ebrei”. I fatti di cronaca sono quasi all’ordine del giorno: negli scorsi giorni un uomo di origine arabe avrebbe minacciato due studenti ebrei.

La direzione di Sciences Po Menton ha provato a gettare acqua sul fuoco, sottolineando di aver imposto delle condizioni agli organizzatori della sfilata pro-Pal. “È un evento studentesco”, ha tagliato corto il portavoce.

Un membro dei vertici ha poi precisato: “Non esiteremo ad intraprendere azioni legali di fronte a provati comportamenti inaccettabili”.

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