Cronaca internazionale

Oltre 500 migranti a bordo: le Ong lasciano la Libia e fanno rotta verso l'Europa

Le tre navi Ong hanno aspettato tre giorni (e oltre 500 migranti in diversi interventi) prima di lasciare la zona Sar della Libia

Oltre 500 migranti a bordo: le Ong lasciano la Libia e fanno rotta verso l'Europa

A tre giorni dal primo intervento al largo della Libia, le tre navi Ong hanno puntato la prua verso l'Europa con oltre 500 migranti a bordo, frutto di sette diversi interventi. Sarebbe logico supporre che, dal momento in cui queste organizzazioni dichiarano come mission il salvataggio di vite umane, non appena venga effettuato un intervento, i migranti portati a bordo vengano immediatamente portati verso la terraferma. Invece no. Gli stessi che, una volta raggiunto il confine italiano si lamentano che non gli viene aperto immediatamente il porto e fanno leva sulle condizioni critiche dei migranti, hanno aspettato tre giorni prima di lasciare la zona Sar libica.

La Humanity 1 e la Geo Barents stanno viaggiando con centianaia di migranti ognuna, frutto di 3 diversi interventi a testa davanti alle coste libiche. La Humanity 1 ha oltre 250 persone a bordo e dall'ultima rilevazione risulta che stesse puntando in direzione di Malta. Anche in questo caso, però, non è possibile conoscere la posizione in real time della nave, in quanto l'ultima rilevazione disponibile risale alle 7.58. Altre 254 persone si trovano a bordo della Geo Barents, l'unica delle tre a non battere bandiera tedesca ma norvegese. Delle tre, questa è quella che viaggia con maggiore ritardo e non è ancora chiaro quale sia la direzione che vuole intraprendere, anche perché l'ultima rilevazione satellitare visibile risale alle 6.51.

Louise Michel, dopo aver effettuato altri interventi, poi lasciati alla Humanity 1, ieri ha portato a bordo altri 33 migranti. Impossibile capire dove si trovi ora la nave finanziata dall'artista Bansky, che batte bandiera tedesca. L'ultima rilevazione visibile dal tracciamento satellitare risale alle 7.22. La nave stava viaggiando in direzione dell'Italia, quando improvvisamente ha virato verso ovest e dopo di ché il segnale è stato perso. È la più vicina all'Italia: nel momento in cui si è fermata la rilevazione si trovava a poco più di 20 miglia direzione sud-est da Lampedusa. In quello stesso specchio di mare si sta muovendo la nave Aurora, battente bandiera tedesca e identificata come nave Sar.

Giorgia Meloni da Tirana ha già avvisato le Ong: "La posizione del governo per quel che mi riguarda non cambia". Pur sottolineando che questa non è la strategia migliore per combattere il fenomeno, il presidente del Consiglio ha aggiunto: "Va risolta con un approccio che non può essere solo italiano, e che non è solo italiano: passare da un dibattito che è stato poco fruttuoso sulla distanza di redistribuzione presunta, che era più presunta che reale, a un approccio per cui i confini esterni dell'Ue si difendono e si cerca di distinguere il tema della protezione umanitaria dei rifugiati da quello dell'immigrazione, che va gestito con i decreti flussi"

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