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"Oppressione israeliana". L'Università di Cambridge cancella il "Davide e Golia"

Lo spettacolo è stato sospeso per i "paralleli con l'attacco di Hamas a Israele". L'Unione studentesca del college ha dichiarato che serve una rivolta di massa del mondo arabo per liberare i palestinesi

"Oppressione israeliana". L'Università di Cambridge cancella il "Davide e Golia"
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Dal Regno Unito arriva l'ennesima follia, fatta di cancel culture con una spolverata di antisemitismo e supporto ad Hamas. Gli studenti del Center for music performance dell’Università di Cambridge hanno deciso di cancellare l’esecuzione in forma di concerto dell’oratorio “Saul” del compositore settecentesco Georg Friedrich Händel, prevista da lunedì 23 a sabato 28 ottobre della cappella dell’Emmanuel College. Secondo gli alunni della prestigiosa istituzione, l’opera “contiene paralleli con l’attacco di Hamas a Israele”.

La decisione ha ovviamente scatenato una forte polemica e in molti l’hanno ritenuta un “abominevole caso di cancel culture”. Il “Saul”, composto nel 1739, racconta la storia del primo re di Israele e del suo successore David, tratta dal Primo libro di Samuele della Bibbia. Nell’opera del compositore, il figlio del sovrano uccide il soldato Golia, appartenente al popolo dei filistei che 3mila anni fa abitava nella zona che oggi è la Striscia di Gaza e da cui è derivato il nome “Palestina”. “L’evolversi della situazione a Gaza e nel Medio Oriente ha scioccato e sconvolto le persone in tutto il mondo”, ha affermato il regista dello spettacolo Max Mason. “Soprattutto coloro che hanno qualche legame personale con la regione. Dati i parallelismi con questo conflitto, il team di produzione ha preso la difficile decisione di cancellare 'Saul’”.

L’Unione studentesca ha rincarato la dose, dichiarando in un comunicato di attribuire la responsabilità della guerra a “decenni di violenta oppressione del popolo palestinese da parte dello Stato israeliano” e condannando il governo britannico per il suo sostegno a Tel Aviv. Gli alunni di Cambridge sono arrivati a sostenere che “solo una rivolta di massa” in tutto il mondo arabo “può liberare il popolo palestinese”. Gli studenti ebrei dell’Università hanno immediatamente condannato le parole dei loro colleghi, chiedendo “pubbliche scuse”. Martedì 24 ottobre il presidente dell’Unione studentesca Fergus Kirman ha modificato la dichiarazione, ammorbidendone i toni.

Questa è solo l’ultima dimostrazione dell’antisemitismo dilagante in Occidente e della volontà di parte della popolazione di osservare la vicenda attraverso il filtro delle emozioni, ignorando spesso e volentieri la realtà dei fatti.

Mercoledì 25 ottobre l’ex premier israeliano Lapid ha pubblicato su X una serie di post in cui ha analizzato nel dettaglio questo fenomeno: “Al contrario di tutto ciò che pensate di voi stessi, tutto quello che dite sul non vedere il colore della pelle, sull’essere umani, paladini dei diritti e tutto il resto, avete un altro tratto della personalità: siete antisemiti”.

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