Cronaca internazionale

Bruciava montagne di spazzatura: in manette la "regina dei rifiuti"

In carcere Bella Nilsson, l'imprenditrice svedese conosciuta come la "regina dei rifiuti". L'accusa è quella di aver commesso "il peggior crimine ambientale nel Paese da mezzo secolo a questa parte"

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Il nome Bella Nilsson, forse non dirà molto ai più, ma questa avvenente imprenditrice svedese, oltre a passare alla storia per essersi autoproclamata La regina dei rifiuti, Ceo della società di gestione della spazzatura Nmt Think Pink, nota per utilizzare i sacchetti rosa, ora passerà alla storia per aver commesso : "il peggior crimine ambientale nel Paese da mezzo secolo a questa parte".

Cosa è successo

A riportare la notizia è il quotidiano svedese Svenska Dagbladet, che ha raccontato la storia di questa bizzarra imprenditrice ora accusata di aver seppellito e scaricato illegalmente decine di migliaia di tonnellate di rifiuti in 21 località nel centro della Svezia. Tra le accuse quella di aver provocato diversi incendi di montagne di spazzatura esponendo i residenti a fumi tossici. Durante le indagini sono state riportate le analisi ambientali che hanno mostrato i livelli altissimi e nocivi di arsenico, diossine, piombo, zinco, rame e prodotti petroliferi scaturiti dalla cattiva gestione dei rifiuti.

Gravissimi i danni

Uno degli episodi più gravi, riportato dal quotidiano, quello dell'incendio partito da un grosso cumulo di rifiuti gestito dall'azienda, che aveva letteralmente sommerso dal fumo tossico molti quartieri di Stoccolma provocando intossicazione anche di molti bambini. A questa se ne aggiunge un elenco molto lungo fatto di roghi che hanno inquinato in maniera importante l'aria mandando in ospedale con sintomi di soffocamento decine di persone.

L'arresto

Oltre a lei sono stati arrestati 10 dei suoi dipendenti al centro di una lunga inchiesta destinata a fare molto rumore. Il procuratore capo Anders Gustafsson ha dichiarato che l'indagine preliminare, lunga 45.000 pagine, ha scoperto "il più grande crimine ambientale in Svezia in termini di portata e organizzazione" da quando, negli anni '70, la società BT Kemi seppellì barili di veleno nel sud della Svezia.

Gli accusati si sono dichiarati innocenti, ma vista la gravità del crimine, commenta il quotidiano, ci saranno pochi margini di difesa.

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