Guerra

"Mosca utilizzerà l'atomica solo in caso di minaccia esistenziale"

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov "rassicura" l'Occidente sulla dottrina nucleare russa e lancia un monito sulla "banalizzazione" dei discorsi sul nucleare

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L'ipotesi nucleare continua a tenere banco nella gestione del conflitto tra Russia e Occidente.

Quest'oggi, intervento a gamba tesa del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sull'argomento: "La Russia non utilizzerà armi nucleari a meno che non vi sia una minaccia esistenziale", aggiungendo che le riflessioni dell'Occidente sulla possibilità di una guerra nucleare sarebbero "irresponsabili e pericolose" perchè banalizzano l'argomento. "Tutti i discorsi sulla guerra nucleare, di cui sentiamo spesso parlare dall'Occidente, dalle capitali europee e dagli Stati Uniti, sono altamente irresponsabili ed estremamente pericolosi, perchè rendono l'argomento di routine. Questo è molto pericoloso", ha tuonato il portavoce di Vladimir Putin.

E poi ancora: "Una guerra nucleare significherebbe un addio con metodo definitivo", ha aggiunto. Per quanto riguarda la possibilità che la Russia faccia ricorso alle armi nucleari, Peskov ha ricordato al pubblico il funzionamento della dottrina russa: "Le armi nucleari verranno utilizzate solo in caso di minaccia esistenziale per il nostro Paese. Ciò è impossibile in qualsiasi altro caso".

Le dichiarazioni di Peskov giungono dopo una settimana complessa come quella precedente, in cui Putin ha mostrato ancora una volta le sue opzioni nucleari qualora l'Occidente seguitasse a sostenere l'Ucraina, minacciando il territorio russo. Commenti che hanno fatto seguito anche alle pericolose dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron che ha dichiarato come "nulla dovrebbe essere escluso" nel conflitto tra Ucraina e Russia, compreso l'invio di truppe Nato in Ucraina. Sebbene l'Eliseo sia poi corso ai ripari, chiarendo l'entità del coinvolgimento eventuale delle truppe, il danno è ormai compiuto, contribuendo a gettare benzina sul fuoco nelle complesse relazioni tra Nato e Mosca.

Dell'ampio arsenale nucleare a disposizione del Cremlino (circa 6000 testate), preoccupano soprattutto le 2000 testate tattiche, "piccole" bombe nucleari che non sono censite nei trattati sul disarmo e che alimentano gli spettri degli analisti occidentali. Il Cremlino, infatti, si spiengerebbe fino all'uso preventivo della forza nucleare tattica-in segno di avvertimento-se messo alle strette in ciò che considera il proprio "cortile di casa"? Difficile dirlo e le dichiarazioni di Peskov di quest'oggi sembrano voler sbollire le tensioni e le incertezze degli scorsi giorni.

Le bombe tattiche sono progettate per distruggere obiettivi specifici come basi militari o una flotta, ma non intere città, ma restano un minaccia grave, soprattutto nella misura in cui il primo uso andrebbe a infrangere un tabù, creando un gravissimo precedente.

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