Cronaca internazionale

Francia, si dimette il Primo ministro. Verso un nuovo governo: cosa succede

Elisabeth Borne, premier francese, ha rassegnato le dimissioni del governo da lei presieduto e il presidente Emmanuel Macron le ha accettate

Francia, si dimette il Primo ministro. Verso un nuovo governo: cosa succede

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Elisabeth Borne, premier francese, ha presentato le sue dimissioni e il presidente Emmanuel Macron le ha accettate. L’Eliseo ha precisato che il governo Borne resterà in carica per il disbrigo degli affari correnti in attesa della nomina di un nuovo esecutivo. "Ho fatto il mio lavoro con passione", ha sottolineato la diretta interessata uscendo di scena e ricevendo le parole solo apparentemente al miele di Macron, che ha definito "esemplare" il lavoro svolto dalla 62enne. Il cambio del primo ministro è arrivato al termine di un anno segnato dalle crisi politiche innescate dalle contestate riforme del sistema pensionistico e dalle leggi sull’immigrazione. È arrivato, inoltre, appena cinque mesi prima delle elezioni europee, un appuntamento che in Francia potrebbe terminare con un discreto risultato da parte dei partiti euroscettici, in un momento di diffuso malcontento pubblico per l’aumento del costo della vita e per l’incapacità dei governi europei di frenare i flussi migratori.

Le dimissioni di Elisabeth Borne

Il quotidiano Liberation riporta che, nella sua lettera di dimissioni, l'ormai ex premier Borne ha affermato che è "più che mai necessario continuare con le riforme" e ha anche preso atto della "volontà" del capo dello Stato di "nominare un nuovo primo ministro". Il nome del suo successore non è ancora stato annunciato. Secondo le ricostruzioni dei media francesi, si tratta di un rimpasto per rilanciare il secondo quinquennio di Macron, dopo l'approvazione della controversa legge sull'immigrazione a dicembre con l'appoggio delle destre e all'inizio di un anno che sarà segnato dai Giochi olimpici di Parigi.

A proposito di Macron, il presidente ha scritto un post su X per ringraziare Borne, corredato da una foto che mostra entrambi sorridenti. "Signora premier, cara Elisabeth Borne, il suo lavoro al servizio della nostra nazione è stato esemplare ogni giorno. Ha realizzato il nostro progetto con il coraggio, l'impegno e la determinazione delle donne di Stato. Grazie con tutto il cuore", ha cinguettato il capo dell’Eliseo. I sondaggi d'opinione, ha ricordato France 24, mostrano che il partito di Macron è indietro di circa 8-10 punti dalla leader di estrema destra Marine Le Pen per le elezioni europee di giugno.

Il piano di Macron per le elezioni europee

Il cambio del primo ministro non porterà necessariamente a un cambiamento nella rotta politica del governo, ma piuttosto segnalerà il desiderio dello stesso di andare oltre le riforme delle pensioni e dell’immigrazione e concentrarsi su nuove priorità, compreso il raggiungimento della piena occupazione. Obiettivi complessi, che Macron cercherà tuttavia di avvicinare per evitare un probabile tracollo in vista delle suddette elezioni europee. Il rimpasto probabilmente intensificherà la corsa nel campo di Macron su chi potrebbe succedergli alle prossime elezioni presidenziali del 2027, con l’ex primo ministro Edouard Philippe, il ministro degli Interni Gerard Darmanin e Bruno Le Maire tutti potenziali candidati.

Per quanto riguarda i successori di Borne, tra i nomi più caldi citati dai media troviamo il ministro dell'Istruzione Gabriel Attal, 34 anni, e il ministro della Difesa Sebastien Lecornu, 37 anni, che in caso di fumata bianca diventerebbero i più giovani primi ministri francesi di sempre. Anche il ministro delle Finanze, il suddetto Bruno Le Maire, e l’ex ministro dell’agricoltura Julien Denormandie sono stati citati dagli esperti come possibili opzioni.

Tornando a Borne, l'ex premier ha assicurato di essere stata guidata "dalla preoccupazione costante, che condividiamo, di ottenere risultati rapidi e tangibili per i nostri concittadini".

Ha spiegato inoltre di aver preso atto della "volontà" del capo dello Stato di "nominare un nuovo primo ministro", suggerendo - secondo Bfmtv - che la decisione di dimettersi non sia stata una sua iniziativa.

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