Bruce Springsteen, attacco a Trump nel concerto a San Siro: ecco cos'ha detto

Il Boss ha messo nel mirino il presidente americano durante l'evento milanese: "Traditore incompetente, stasera risuoni la libertà"

Bruce Springsteen, attacco a Trump nel concerto a San Siro: ecco cos'ha detto
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È la (prima) notte di Bruce Springsteen a Milano, uno degli appuntamenti più attesi dell’estate. Il Boss, accompagnato dalla E Street Band, questa sera e il 3 luglio porta il suo tour europeo allo stadio Meazza. Ma l’evento non sarà ricordato solo per le performance del cantante o per le sue canzoni: dal palco dello stadio meneghino è infatti arrivato un nuovo attacco al presidente americano Donald Trump.

Arrivato sul palco in camicia bianca e gilet scuro, con gli immancabili jeans, Springsteen ha intonato subito “No Surrender”, scatenando il pubblico presente al Meazza. "Benvenuti nel tour della Terra, della speranza e dei sogni, con la potente E street band" le parole del rocker americano. Il tour mostra "il potere giusto dell’arte, la musica e il rock and roll in tempi pericolosi" ha proseguito, per poi scagliardi contro Trump: "L'America che amo, faro di speranza, e che per 250 anni è stata terra di sogni e libertà, ora è nelle mani di un’amministrazione corrotta, traditrice e incompetente. Stasera vi chiedo di sostenere la democrazia, di alzarvi e far sentire la vostra voce contro l'autoritarismo. Lasciate risuonare la libertà".

Il capo della Casa Bianca non viene citato direttamente, ma il riferimento è palese. Ma non è tutto. Prima di cantare "Rainmacker", Springsteen ha rincarato la dose contro The Donald: "Quando le condizioni di un Paese sono mature per un demagogo puoi scommettere che si presenterà. Questo è per il caro leader americano". Poi l'invettiva nei confronti dei ricchi della terra, che secondo l'artista "trovano soddisfazione nell'abbandonare i bambini più poveri al mondo alla malattia e morte. Nel mio Paese stanno godendo in modo sadico del dolore inflitto ad onesti lavoratori americani". E ancora: "Stanno abbandonando i nostri più grandi alleati e si stanno alleando con dittatori, contro quelli che lottano per la propria libertà. Stanno definanziando le Università americane che non si piegano alle loro richieste ideologiche. Stanno prelevando residenti americani dalle strade senza alcun processo, deportandoli in centri di detenzione e prigioni straniere".

Ma Springsteen s'è anche detto fiducioso, citando i pregi del suo Paese e le virtù delle sue persone. "Sopravviveremo a questo momento" la sua certezza: "Ho speranza perché credo nella verità enunciata dal grande scrittore americano James Baldwin: 'In queste mondo non c'è tutta l'umanità che si vorrebbe esistesse, ma ce n'è abbastanza'" ha concluso prima di intonare 'My City of Ruins'.

Lo scontro tra Springsteen e Trump va avanti da tempo, con botta e risposta al vetriolo.

L’ultimo affondo registrato era stato quello del tycoon, che aveva definito il rocker uno “stronzo invadente e odioso, che ha sostenuto con fervore il truffaldino Joe Biden, un idiota mentalmente incompetente e il nostro peggior presidente di sempre, che ha quasi distrutto il nostro Paese".

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