Cronaca internazionale

Mosca lancia il missile Bulava: cosa svela l'avvertimento del sottomarino nucleare

Il ministero della Difesa della Russia ha annunciato di aver testato "con successo" un missile balistico intercontinentale lanciato da un sottomarino nel Mar Bianco

Mosca lancia il missile Bulava: cosa svela l'avvertimento del sottomarino nucleare

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La Russia ha testato con successo il missile balistico intercontinentale Bulava. Il lancio è avvenuto nelle scorse ore nel Mar Bianco, al largo della costa nordoccidentale del paese, verso la penisola russa della Kamchatka, mediante l'utilizzo del sottomarino a propulsione nucleare Imperatore Alessandro III.

L'ultimo missile testato dalla Russia

A comunicare l'ultimo test missilistico di Mosca è stato direttamente il ministero della Difesa. "Il nuovo incrociatore missilistico sottomarino a propulsione nucleare Imperatore Alessandro III ha lanciato con successo il missile balistico intercontinentale Bulava dal Mar Bianco al campo di Kura nella penisola di Kamchatka", ha dichiarato il dicastero, in una nota diffusa dall'agenzia Tass. Il ministero ha quindi specificato che il lancio del missile è avvenuto "normalmente dalla posizione subacquea", mentre "le testate missilistiche sono arrivate nell'area designata all'ora stabilita".

Fumata bianca, dunque, per il missile Bulava. Un missile balistico intercontinentale che, secondo la Federation of American Scientists, è progettato per trasportare fino a sei testate nucleari. L'Imperatore Alessandro III è invece il settimo dei sottomarini nucleari russi classe Project 955 Borei (Arctic Wind), il quarto della variante modernizzata Borei-A. È armato con 16 missili Bulava, ciascuno dei quali lungo 12 metri e dotato di una gittata di circa 8.000 chilometri. Il test del missile in questione, il primo in poco più di un anno, è arrivato nel momento in cui la Russia ha scelto di intensificare la sua retorica nucleare, in seguito alla decisione di revocare la ratifica del trattato per la messa al bando degli esperimenti nucleari.

Retorica nucleare

Se nel corso degli ultimi due anni la retorica nucleare di Mosca era incarnata da affermazioni – spesso provocazioni – dei suoi alti funzionari, adesso il Cremlino sta iniziando ad accompagnare le parole ai primi test degni di preoccupazione. La situazione, dunque, è delicata, visto che, nei giorni scorsi, Vladimir Putin ha firmato un disegno di legge che ha revocato la ratifica da parte della Russia di un divieto globale di test nucleari.

Senza più questo vincolo, gli analisti temono che la Russia possa presto effettuare un test nucleare per intimidire i suoi avversari. Il citato trattato del 1996 mette al bando tutte le esplosioni nucleari, compresi i test dal vivo di armi nucleari, ma non è mai entrato in vigore perché alcuni Paesi chiave - tra cui Stati Uniti e Cina - non lo hanno mai ratificato. Adesso anche la Russia si è tirata fuori, lanciando un chiaro messaggio a Washington.

Nel frattempo, la diplomazia tra Russia e Usa è in fase di stallo e questo non è sicuramente un aspetto positivo. "I rapporti tra Russia e Stati Uniti sono a un punto morto, ma poichè Mosca e Washington sono responsabili della stabilità globale, bisognerà nel tempo ripristinare il dialogo", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Un incontro tra i presidenti di Russia e Stati Uniti? Possibile ma "ci devono essere desiderio e disponibilità reciproche e devono maturare alcune condizioni", ha concluso lo stesso Peskov.

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