Cronaca internazionale

"Sistema corrotto e manipolato da Soros": La sfida di Trump a giudice e procuratore

Rientrato da New York nella sua residenza a Mar-a-Lago, in Florida, Trump ha tenuto un discorso di circa mezzora definendo l'indagine in corso "una farsa" e il sistema giudiziario "corrotto"

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"Non ho mai pensato che una cosa del genere potesse accadere in America. L'unico crimine che ho commesso è stato difendere l'America da chi la vuole distruggere". Rientrato da New York al termine di una giornata storica, nella quale è diventato il primo ex presidente nella storia degli Stati Uniti a essere incriminato, Donald Trump ha lanciato un chiaro messaggio da Mar-a-Lago, in Florida. Il tycoon ha parlato per circa mezzora, arringando i suoi sostenitori, che dal canto loro lo hanno accolto al grido di "Usa, Usa!".

L'affondo di Trump

Prima del comizio fiume, a dire il vero, Trump aveva rotto il silenzio attraverso il social network Truth. Sulla via del ritorno verso il suo bunker, l'ex inquilino della Casa Bianca ha scritto che "nulla è stato fatto illegalmente". "Bragg ha chiuso New York, ha mobilitato 38.000 agenti e spenderà 200.000 dollari di fondi della città per un accordo di non divulgazione legale da 130.000 dollari", ha poi concluso.

Ma il vero e proprio attacco rivolto verso Bragg è arrivato poco dopo, quando The Donald, in una telefonata con i suoi sostenitori, ha definito l'indagine in corso "una farsa". "Oggi è stata una grande giornata perchè, come sapete quest'indagine è una farsa", ha detto Trump. "Un'indagine", ha proseguito l'ex presidente, "organizzata dalla sinistra radicale che odia l'America. E ne abbiamo altre nei prossimi mesi, ma stiamo vincendo da otto anni e continueremo a vincere".

L'attacco ai procuratori

Le autorità giudiziarie di New York erano state chiare: non incitare alla violenza. Pur risultando meno combattivo del solito, Trump ha puntato il dito contro il "sistema giudiziario corrotto, diventato ormai illegale". "Non ho mai pensato che una cosa del genere potesse accadere in America", ha aggiunto dalla Florida, sul palco insieme ai figli Eric e Donald jr, mentre erano assenti la moglie Melania e la figlia ed ex consigliera, Ivanka.

Il magnate ha ribadito che tutte le indagini a suo carico sono "persecuzioni politiche", per poi sparare a zero contro Bragg, "pagato da George Soros", e contro gli altri procuratori coinvolti nella vicenda. Tutti, a detta di Trump, sarebbero strumenti della "sinistra radicale" che hanno l'obiettivo di "fermarlo ad ogni costo".

Anche l'indagine della procura di Atlanta, in Georgia, per Trump è "un caso falso per interferire nelle elezioni del 2024 e dovrebbe essere archiviata subito". L'ex leader repubblicano ha in seguito definito "perfetta" la telefonata in cui fece pressioni per ribaltare il voto del 2020 in quello stato.

"Biden? Vuole la terza guerra mondiale"

Trump non ha risparmiato neppure Joe Biden e l'ex avversaria Hillary Clinton per l'email gate, accusando il Partito Democratico di avere "spiato" la sua campagna elettorale e di averlo "costantemente attaccato con indagini fraudolente". L'ex presidente, che si è dichiarato non colpevole di tutti i 34 capi d'accusa emessi a suo carico, ha quindi attaccato il governo federale, accusando l'amministrazione Biden di "sfruttare il sistema giudiziario statunitense, ormai diventato fuorilegge, per vincere le elezioni".

"Vuole la terza guerra mondiale", ha affermato Trump contro il presidente americano sostenendo che "quando era senatore ne ha combinate di tutti i colori ma nessuno lo ha arrestato". In merito ai documenti classificati ritrovati dal Federal Bureau of Investigation (Fbi) proprio a Mar-a-Lago, la scorsa estateil tycoon ha anche attaccato l'attuale presidente, ribadendo nuovamente di avere declassificato tutti i documenti ritrovati nella sua residenza privata dalle autorità.

Facendo riferimento alle carte secretate trovate negli ultimi mesi all'interno di strutture utilizzate da Biden durante i suoi mandati da vicepresidente e da senatore, Trump ha affermato che "un vicepresidente, così come un senatore, non può declassificare nulla: si tratta di un comportamento inaccettabile, eppure non mi pare che lo stiano perseguitando come stanno facendo con chi lavora per me".

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