
Nelle ultime 24 ore, il quartiere San Filippo Neri di Palermo, conosciuto ai più come Zen 1 e Zen 2 è stato oggetto di un capillare servizio di controllo del territorio. L’attività interforze condotta dalla Polizia di Stato, dall’Arma dei Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Questura di Palermo, vede impegnati sul campo circa 300 uomini dei Reparti territoriali, anche con l’ausilio di unità aeree e cinofile antisabotaggio e antidroga dei Reparti speciali. L’intervento rientra in un programma coordinato di controllo sistematico del territorio avente come obiettivi specifici: la ricerca di armi e sostanze stupefacenti, il controllo mirato di persone e veicoli in transito o presenti nelle aree sensibili, soggetti destinatari di misure di prevenzione e di sicurezza, l’accertamento di violazioni amministrative, il riscontro dei requisiti previsti dalla normativa vigente con particolare riferimento a licenze, titoli di autorizzazione e regolarità delle attività commerciali. I servizi sono integrati dal controllo aereo attraverso indicazioni provenienti dagli elicotteri delle forze di polizia impiegate che sorvolando il quartiere, dove vivono circa 35mila persone, comunicano in tempo reale con la sala Operativa della Questura.
L'aggressione allo Zen
Durante i servizi di controllo i Carabinieri della Stazione San Filippo Neri, con il supporto del personale del Nucleo Cinofili di Palermo Villagrazia, hanno arrestato cinque persone, allo Zen, nel corso di un’operazione mirata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti. In particolare, sono finiti in manette una coppia di coniugi – 69 anni lui, 67 lei – sorpresi in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di droga e detenzione illegale di arma da fuoco. Nel corso della perquisizione domiciliare, effettuata con l’indispensabile supporto dei cani antidroga e antiesplosivo Ron e Vera, i militari hanno rinvenuto all’interno di una borsa nascosta nella camera da letto quasi 80 grammi di cocaina in pietra, già pronta per la suddivisione e la vendita al dettaglio. Sequestrata una pistola a tamburo con matricola abrasa, completa di sei cartucce e mille euro in contanti ritenuta verosimilmente provento dell’attività illecita.
La rissa e il ferimento
Durante le fasi di perquisizione: oltre un centinaio di persone ha affollato le aree comuni del padiglione nel tentativo di ostacolare l’intervento dei militari, con minacce, insulti e aggressioni fisiche. Tre palermitani – di 45, 34 e 33 anni – sono stati arrestati per resistenza, violenza, minaccia, lesioni personali e oltraggio a pubblico ufficiale, dopo essersi scagliati contro i Carabinieri impegnati nel servizio, provocando il ferimento di alcuni di loro. È stato necessario anche l'intervento delle volanti della Polizia a supporto dei colleghi. I responsabili dell’aggressione sono stati identificati e bloccati, evitando che la situazione degenerasse ulteriormente. Il gip di Palermo ha convalidato tutti e 5 gli arresti, disponendo nei confronti dei tre palermitani accusati di resistenza, violenza, minaccia, lesioni personali e oltraggio a pubblico ufficiale l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre per la coppia di coniugi è stato disposto, per la donna gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e la libertà senza misura per il marito.
Le zone rosse
In città si respira un certo clima di paura. L'ultimo episodio di violenza è l'omicidio di Paolo Taormina, il ragazzo di 21 anni ucciso domenica scorsa da Gaetano Maranzano, 28 anni del quartiere Zen, che ha confessato di avergli sparato. Prima ancora la sparatoria durante la festa di Sferracavallo in onore di Cosma e Damiano e precedentemente, la strage di Monreale dello scorso maggio. Da qui l'istituzione di tre zone rosse, istituite da un piano concordato dal Viminale, nei luoghi della movida più frequentati soprattutto dai giovani e dove spesso avvengono risse ed episodi di violenza con l'uso di armi.
Sono state previste nuove telecamere di videosorveglianza collocate in alcuni punti strategici della città grazie a un investimento di 2,7 milioni di euro, l'invio anticipato di 24 poliziotti con ulteriore incremento progressivo degli organici nell'arco di tre mesi, il raddoppio del numero di agenti della polizia locale in fase di reclutamento e l'autorizzazione informale a utilizzare, in affiancamento, servizi di vigilanza privata per il presidio di aree urbane a rischio più contenuto, intensificazione dei blitz delle forze dell'ordine nei quartieri più "caldi".