Esplosione a Castel d'Azzano, ecco chi sono i fratelli Ramponi

I tre fratelli sono i responsabili dell'esplosione del casolare. Un anno fa le minacce

Esplosione a Castel d'Azzano, ecco chi sono i fratelli Ramponi
00:00 00:00

Un vero e proprio incubo quello avvenuto stanotte, intorno alle 3.15 circa, quando un casolare a Castel D'Azzano (Verona) è stato fatto esplodere, provocando la morte di tre carabinieri; gli autori dell'atroce gesto sono tre fratelli, Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi, che da tempo minacciavano di agire in tal modo. I due hanno infine concretizzato le loro parole; dopo aver saturato la casa di gas, hanno fatto esplodere l'edificio che non volevano abbandonare. Secondo vicesindaco Antonello Panucci, i tre fratelli erano"agricoltori che coltivavano i campi, che purtroppo sembra siano stati coinvolti in fatti criminosi e hanno dovuto subire l’esecuzione forzata del recupero del credito sulla casa, che era uno dei pochi beni che avevano".

Ma cosa sappiamo dei fratelli Ramponi? Franco, nato nel 1960, è il maggiore. Segue Dino, classe 1962. E poi Maria Luisa, nata nel 1966. Tutti sono nati a Verona. Franco è il titolare dell'azienda Ramponi Franco, che si occupa della produzione di cereali, legumi e semi. I tre, in sostanza, erano agricoltori e allevatori. Avrebbero dovuto sgomberare il casolare, ma si erano rifiutati. Così, su ordine del giudice, carabinieri e polizia hanno raggiunto lo stabile per rendere effettivo il provvedimento. È avvenuto però qualcosa di orribile. Qualche che, un anno fa, i fratelli avevano già minacciato. Nel novembre del 2024, infatti, si erano già barricati all'interno del casolare, minacciando di far esplodere tutto.

I Ramponi, a quanto pare, erano sommersi di debiti. Vivevano per l'azienda agricola di cui erano proprietari, e non intendevano lasciarla. Nel 2024 furono i vigili del fuoco a intervenire in tempo, mettendo in salvo i fratelli e portandoli all'esterno dell'abitazione. Questa notte una scena simile si è ripetuta, ma non è stato evitato il peggio.

Riguardo al primo tentativo, avvenuto lo scorso 24 novembre del 2024, Maria Luisa Ramponi spiegò: "Eravamo disposti a farci saltare aprendo il gas; la casa ne era piena. D'altronde è quello che vogliono". La donna spiegò che lei e il fratelli stavano affrontando gravi problemi finanziari. Nel 2014 un fratello, anch'egli con problemi, aveva acceso un mutuo falsificando la firma di un parente. Dopo aver ammesso quanto (questo nel 2019) si era poi autodenunciato nel 2021. Poi era arrivato il pignoramento di terreni ed edifici, e con esso la nomina di un custode giudiziario e le conseguenti aste. Da lì gli ordini di sfratto.

I Ramponi, però, non intendevano andarsene dal casolare, e per questa ragione già lo scorso anno avevano riempito tutte le stanze di gas, chiudendo porte e finestre, decisi a far esplodere tutto. In quell'occasione, erano saliti sul tetto portando una tanica di benzina. Furono però tratti in salvo da vigili del fuoco e carabinieri. Questa notte la terribile scena si è ripetuta, ma nessuno ha potuto fermarli.

Tre carabinieri sono morti. Maria Luisa e Dino Ramponi sono stati fermati, e si trovano ricoverati in ospedale. Secondo quanto riferito da Open, Franco Ramponi, riuscito a scappare, è stato poi catturato.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica