
Giancarlo Tancredi, attuale assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Milano, è comparso questa mattina tra i sei nomi per i quali la Procura del capoluogo lombardo ha chiesto misure cautelari nell'ambito di un filone dell'inchiesta giudiziaria sulla gestione urbanistica della città. Per lui l'ipotesi formulata dai pm è quella di corruzione e falso. Storico dirigente comunale, ha firmato i progetti chiave della città: da Porta Nuova a Citylife, passando per Expo e gli scali ferroviari. Nominato assessore nel 2021 dal sindaco Giuseppe Sala, è stato difeso da Palazzo Marino rispetto a un'ipotesi di incompatibilità sollevata nel 2022. Il terremoto ha scosso l'intera amministrazione meneghina: ma chi è veramente Tancredi?
Milanese, laureato in architettura al Politecnico, Giancarlo Tancredi è nato il 16 settembre 1961 ed è entrato giovanissimo negli uffici del Comune, dove ha costruito l'intera carriera nel settore della progettazione e della pianificazione urbana. Ha ricoperto per anni l'incarico di direttore dell'Area Pianificazione Tematica e Valorizzazione Aree, occupandosi in prima persona di alcuni dei progetti urbanistici più rilevanti degli ultimi due decenni. Ha poi avuto un ruolo centrale nello sviluppo dell'area Porta Nuova, cuore del centro direzionale della nuova Milano, nel ridisegno del quartiere Portello e nell'intervento per Expo 2015, quando a capo della macchina organizzativa c'era l'allora commissario Beppe Sala, poi diventato primo cittadino.
Tra i progetti su cui ha lavorato da dirigente ci sono anche la riqualificazione della Darsena, la trasformazione urbana dell'area Citylife, la rigenerazione degli scali ferroviari dismessi e il dibattito sul futuro dello stadio di San Siro. Dopo di che, con la rielezione di Beppe Sala il 12 ottobre 2021 Tancredi viene stato nominato assessore alla Rigenerazione urbana come successore di Pierfrancesco Maran. Le deleghe affidategli comprendono la definizione delle politiche di pianificazione e sviluppo del territorio, incluse le scelte urbanistiche legate all'edilizia residenziale pubblica e all’housing sociale, il monitoraggio e controllo dell’attuazione dei piani urbanistici, le politiche per la bonifica dei suoli e i relativi piani di scavo, la gestione dei grandi eventi e i rapporti con i municipi. Nella sua veste di assessore ha sempre difeso pubblicamente il lavoro degli uffici tecnici e ha sostenuto, insieme al sindaco, il decreto "Salva Milano", concepito per sbloccare l'attività edilizia in città.
Tre anni fa il Fatto Quotidiano sollevò una possibile questione di incompatibilità tra la sua precedente posizione dirigenziale e quella politica. In base a una delibera dell’Autorità Nazionale Anticorruzione del 2018, infatti, un ex dirigente comunale non potrebbe ricoprire la carica di assessore nello stesso ente, se questo superiore ai 15mila abitanti. Tancredi non ha commentato pubblicamente la vicenda, mentre il Comune di Milano ha diramato una nota ufficiale chiarendo che al momento della nomina in giunta, l'ex dirigente risultava già in aspettativa, condizione che escluderebbe qualunque violazione. Con il procedere delle indagini della Procura, Tancredi ha sempre continuato a sostenere la legittimità dell'azione amministrativa e la correttezza del lavoro svolto dagli uffici.
Adesso però è finito lui al centro dell'inchiesta, con l'ipotesi di corruzione e una richiesta di arresti domiciliari che potrebbe aprire un nuovo importante capitolo nella gestione urbanistica di Milano.