Cronaca locale

Milano, i dirigenti di Inter e Milan hanno dubbi sul nuovo stadio

Alessandro Antonello e Paolo Scaroni, rispettivamente Ceo dei nerazzurri e presidente dei rossoneri, esprimono la propria opinione sul futuro di San Siro

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Nemmeno il doppio derby di Champions League riesce a interrompere per qualche giorno il lunghissimo dibattito – che ormai va avanti da diversi anni – sulla costruzione del nuovo stadio di Milano. I dirigenti di Inter e Milan proseguono nel confronto reciproco e nel dialogo con le istituzioni politiche: Comune di Milano, naturalmente, in primis. Tuttavia il percorso sul futuro impianto calcistico del capoluogo lombardo non sarà sicuramente ancora breve. Anche perché, in ballo, c'è ancora da comprendere se si tratterà non di uno, bensì di due stadi che ospiteranno tra qualche anno le partite ufficiali dei nerazzurri e dei rossoneri.

Stadio, Antonello: "Per l'Inter San Siro è la location principale"

All'indomani della semifinale di andata della competizione per club più importante d'Europa, Alessandro Antonello e Paolo Scaroni sono quindi intervenuti nuovamente sul "nuovo" San Siro. L'occasione, per entrambi, è stata la "Festa della Sport" organizzata dal quotidiano Il Foglio proprio all’interno dello stadio Giuseppe Meazza di Milano. Il Chief Executive Officer dell’Inter ha voluto essere molto chiaro sull'intera annosa vicenda logistica. "Noi come Inter riteniamo che sia importante approfondire fino alla fine l'opportunità San Siro. È chiaro - sottolinea Antonello - che qualora, ancora una volta, l'amministrazione non riuscisse a darci risposte in tempi brevi, anche l'Inter ha a disposizione soluzioni alternative per costruire un nuovo stadio da soli".

"Abbiamo formalmente seguito la procedura amministrativa, ci sono stati dei rallentamenti, inutile nasconderlo, però devo dire che ci vedremo venerdì con il sindaco e la sovraintendente per cercare di affrontare un tema ossia quello del vincolo del secondo anello che potrebbe emergere alla fine del 2025 – prosegue Antonello -. C'è ancora questo tema che è un tema molto importante. Ci auguriamo di poter ottenere dalle autorità competenti delle risposte in tempi brevi".

Scaroni: "Ci sono delle potenziali soluzioni fuori da Milano"

Proprio come Antonello, anche Paolo Scaroni si è voluto esprimere sulla questione stadio. "Ieri abbiamo incassato oltre 10 milioni. Però, se avessimo avuto un impianto moderno, avremmo guadagnato ancora di più, puntando sull'hospitality. Servono nuove strutture di qualità. Il dossier San Siro suscita ancora grandi dubbi. Ogni passaggio con il Comune si traduce in maggiori costi per il club. Cominceremo ad affrontare i punti di domanda che abbiamo anche se, al tempo stesso, proveremo a studiare altre localizzazioni. Ci sono un paio di potenziali soluzioni, però fuori dal Comune di Milano. Non possiamo limitarci ad avere un'unica opzione su un tema così importante".

Anche perché "costruire uno stadio nell'area di Milano è diventata impresa titanica, ovunque ci sono opposizioni agguerrite e vociferanti che obbligano a fare un passo indietro. È una realtà di Milano ma forse non solo di Milano". E in questa frase c’è sostanzialmente la conferma sul fatto che la società rossonera sta realmente pensando di spostarsi al di fuori della città meneghina. "La deadline? Entro quest'estate prenderemo una decisione".

Una scadenza temporale pressoché inevitabile, in quanto lo stesso sindaco Giuseppe Sala aveva indicato, qualche settimana fa, come fine luglio il termine per consegnare o meno a Palazzo Marino la revisione del piano economico finanziario di San Siro.

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