Calci e pugni in faccia: la furia di due stranieri per rapinare un cieco

Il 55enne aggredito sul tram e lanciato giù dal mezzo. Gli avevano rubato i supporti medici

Calci e pugni in faccia: la furia di due stranieri per rapinare un cieco
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Appena saliti hanno fatto una gran confusione, importunando gli altri passeggeri come se fossero loro i padroni del tram. Quindi lo hanno notato e avvicinato piano piano, con grande cautela, mentre era seduto tranquillamente accanto a una delle porte di uscita, le borse che si porta dietro e così vitali per lui posate sul pavimento del mezzo pubblico, ai suoi piedi. Hanno finto di rivolgergli qualche parola, in realtà non più di qualche sussurro senza senso. E subito dopo lo hanno travolto riversandogli addosso una violenza deflagrante, inaudita, smisurata se si pensa che è stata usata per mettere a segno una rapina a un disabile ipovedente.

Le immagini concitate dell'aggressione che scorrono sul video in questura risalgono alla mattina del 12 agosto e immortalano quanto accaduto in via dei Missaglia, al Gratosoglio - estremo sud della periferia di Milano - a bordo di un tram della linea 15. Nei frame l'uomo aggredito da due sconosciuti - un avvocato milanese in pensione di 55 anni, Davide B. - quasi non si nota nel groviglio dei due corpi che lo sovrastano e gli sferrano una raffica velocissima di colpi al volto, quindi lo trascinano fuori dalla vettura senza però mai smettere di riempirlo di calci e pugni, mentre lui non riesce proprio a difendersi e cerca solo di proteggersi come può. «Hanno continuato a colpirmi anche quando ero già a terra» racconterà in seguito. Quando i balordi spariscono, scappando di corsa dopo aver abbandonato il 55enne sull'asfalto, si sono portati le borse dell'uomo che contengono strumenti specifici (lenti e video - ingranditori, ma anche gli occhiali prismatici) per l'ausilio dell'ipovedenza e il cui valore economico si aggira sui 2mila euro. «No, le borse no!» grida Davide B. che, seppur sanguinante, tenta di raggiungere i suoi aggressori. Ma nonostante il tram sia affollato nessuno muove un dito per offrirgli il suo aiuto, gli altri passeggeri fanno finta di niente.

Il ferito viene portato d'urgenza in codice arancione all'ospedale «Humanitas» di Rozzano con diversi ematomi sul volto, sulle labbra e sul petto, ma ha anche escoriazioni su entrambi i gomiti, perde molto sangue e ha la maglia strappata. Verrà poi dimesso con una prognosi di 7 giorni, ferito nel corpo e nell'orgoglio se si aggiunge che il suo handicap chiaramente non gli permette certo di dare una mano alla polizia nella descrizione dei malviventi che l'hanno picchiato e rapinato.

Del suo caso si occupano gli investigatori dei «Falchi» della Squadra Mobile milanese, guidati dal commissario capo Filippo Bosi e dal primo dirigente Alfonso Iadevaia. Le loro indagini devono basarsi sostanzialmente proprio sulle immagini immortalate nei frame registrati dalle telecamere a bordo del tram. E proprio grazie a quei fotogrammi e a ulteriori approfondimenti investigativi la polizia riesce a risalire all'identità dei due aggressori. Si tratta di due pluripregiudicati, entrambi originari del Marocco, hanno 29 e 42 anni e nel momento in cui, su disposizione della Procura, vengono raggiunti dall'ordinanza di custodia cautelare, l'11 settembre, si trovano già in carcere a San Vittore. Il giorno di Ferragosto, tre giorni dopo aver rapinato l'avvocato in pensione, infatti sono scappati a bordo di uno scooter rubato dopo aver tentato di sfuggire a un controllo in strada.

Una volta bloccati, hanno aggredito violentemente i poliziotti delle «Volanti» e sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale. Per il colpo all'ipovedente ora devono rispondere anche dell'accusa di rapina aggravata in concorso.

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