
C'è un giallo che corre tra le campagne silenziose di Garlasco e getta ulteriori ombre sull'omicidio di Chiara Poggi. Si tratta del presunto scandalo a "luci rosse" che coinvolse il sacerdote Don Gregorio Vitali, all'epoca rettore del Santuario della Madonna della Bozzola, punto di riferimento per la comunità pastorale della Lomellina. Secondo le rivelazioni di un latitane, Chiara aveva scoperto "un giro di abusi sessuali" legati al santuario e per questo sarebbe stata uccisa. Un'ipotesi che, però, i pm pavesi ritengono inverosimile e incongruente con l'attuale filone d'inchiesta.
Il santuario e lo scandalo a "luci rosse"
Se ci sia o meno un fondo di verità nella storia dei presunti abusi sessuali resta un mistero. Come ricostruisce Il Messaggero, i fatti relativi a questa vicenda risalgono al 2014 e fanno riferimento a un'attività condotta dai carabinieri della Compagnia di Vigevano nel contesto di un'indagine per rapina. Un militare sotto copertura ascoltò una conversazione tra due cittadini di origini romene e un emissario del Vaticano che si era recato sul posto per fare luce sulla torbida indiscrezione. I due uomini avrebbero chiesto 250mila euro in cambio del silenzio. A loro dire sarebbero stati in possesso di una registrazione audio compromettente per l'allora rettore del santuario Don Gregorio Vitali. Quest'ultimo, interrogato sui fatti, avrebbe ammesso un solo episodio a sfondo sessuale, definendolo come "un momento di debolezza". Da qual momento al sacerdote fu imposto il divieto di celebrare messa pubblicamente.
L'appello di Don Gregorio Vitali al killer
Don Gregorio Vitali era un punto di riferimento per la piccola comunità religiosa di Garlasco. A seguito dell'omicidio di Chiara Poggi, rivolse un appello pubblico al killer: "Si arrenda alla giustizia, non tenga dentro di sé questo segreto enorme. Si costituisca e supplichi la misericordia di Dio affinché abbia compassione per il gesto che ha compiuto". Sette anni dopo, scoppiò lo scandalo della Bozzola.
Il file sul pc di Chiara Poggi
Ma cosa c'entrano i presunti abusi sessuali con il delitto? E perché mai Chiara Poggi avrebbe dovuto interessarsi alla torbida questione? Come anticipa il Corriere della Sera, la risposta potrebbe essere in una chiavetta usb in uso alla 26enne, poi sequestrata dei carabinieri, su cui è stato trovato un file word salvato come "Abusi 550". La cartella conteneva un lungo e approfondito articolo con i racconti dei ragazzi vittime di abusi sessuali da parte di religiosi. Al momento, sembrerebbe trattarsi solo di una macabra suggestione. Tuttavia uno dei legali di Andrea Sempio, l'avvocato Massimo Lovati, non esclude un collegamento tra la vicenda dei presunti festini al Santuario della Madonna della Bozzola e l'assassinio della 26enne.
L'ipotesi - attualmente priva di riscontro documentale - è che Chiara sia venuta a conoscenza dell'incofessabile segreto e per questo sia stata uccisa da un "sicario". Una tesi che gli inquirenti respingono con forza, scoraggiando ogni eventuale speculazione che distolga l'attenzione dalle nuove indagini.