
Tra diciassette giorni, l'8 agosto, avrebbe compiuto 36 anni. Sicuramente, com'era nel suo stile, avrebbe festeggiato il compleanno organizzando una mega serata con musica elettronica e cocktail, ma non ha fatto in tempo. Michele Noschese, conosciuto come Dj Godzi, è deceduto nella notte tra venerdì e sabato scorsi a Ibiza, dove viveva da circa dieci anni. Una morte improvvisa, dalle cause ancora sconosciute, e con il dubbio che vi possa essere stato un coinvolgimento della Guardia civil spagnola. Sono ancora poche e frammentarie le notizie sulla dipartita del dj e producer napoletano. Fonti vicine alla famiglia hanno confermato nel pomeriggio di ieri la notizia, che si è diffusa sui social e sui siti specializzati, dove unanime è il cordoglio per la scomparsa di un artista molto noto sulla scena della musica techno, con numerose produzioni e tanti concerti all'attivo in tutto il mondo.
L'esposto per omicidio volontario
Sulle circostanze del decesso, al momento, solo indiscrezioni. C'è chi parla della festa durante la quale, a causa del rumore, sarebbe intervenuta la polizia. Qualcuno riferisce di una reazione troppo energica degli agenti, con la conseguente morte del dj, il quale non sarebbe stato trasportato in ospedale ma direttamente all'obitorio. Solo indiscrezioni, però, che non trovano al momento conferme ufficiali. Le autorità diplomatiche italiane sul posto stanno seguendo la vicenda e la famiglia del giovane, dopo aver preteso l'autopsia, per chiarire le cause di una morte così improvvisa, ha presentato un esposto in cui si denuncia la polizia di Ibiza per omicidio volontario. La denuncia è stata inoltrata alla magistratura spagnola da Giuseppe Noschese, padre di Michele, il dj Godzi. I giudici, intanto, hanno aperto un fascicolo.
Le testimonianze degli invitati alla festa
Per gli investigatori locali il 35enne sarebbe invece morto per arresto cardiaco al termine di una serata a base di alcol e stupefacenti. Il dj, che aveva organizzato una festa a casa sua con una decina di amici, sarebbe stato arrestato dalla Guardia civil fatta intervenire dai vicini per la musica alta. I poliziotti lo avrebbero fermato e Noschese sarebbe morto in questa fase. Oggi pomeriggio si è svolta l'autopsia e gli esiti saranno decisivi per stabilire le cause del decesso. Le persone presenti alla festa avrebbero raccontato al padre della vittima che il figlio sarebbe stato percosso senza motivo dai poliziotti fino alla morte, portandolo fuori dalla casa a braccia e trasportandolo direttamente in obitorio. Testimonianze che sono contenute nella denuncia presentata dal padre del dj, che è un noto medico napoletano, e ora al vaglio delle autorità spagnole.
L'eurodeputato Martusciello: "Vogliamo la verità"
Sulla inquietante vicenda è intervenuta anche la politica, con Fulvio Martusciello, eurodeputato e segretario di Forza Italia in Campania, che ha dichiarato: "Vogliamo la verità sulla morte di Michele Noschese. Capire cosa è accaduto e quale è la responsabilità della guardia civile. La morte improvvisa di un giovane napoletano affermato e benvoluto da tutti, un dj di fama internazionale, non può restare nell'ombra". Noschese, laureato in Economia, si era trasferito a Ibiza per trovare nuova ispirazione e aveva lasciato la sua città, alla quale è però sempre rimasto molto legato e con cui non aveva mai reciso davvero il cordone. Anche da lontano - prima da Londra e poi successivamente da Ibiza - continuava a interessarsi delle vicende di Napoli, con un occhio particolare, naturalmente, al mondo della musica.
La passione per la musica tech-house
Due anni fa, il dj Godzi, proprio ad una emittente napoletana, Canale 8, aveva raccontato dei suoi esordi. "La mia passione per la musica - aveva detto - è nata a 15 anni, poi è arrivata la consolle". Aveva parlato del del suo genere musicale: "Più tech-house che house vera e propria", dei suoi viaggi, dei suoi interessi e perché aveva scelto la cittadina spagnola doveva una decina di anni fa aveva deciso di vivere dopo essersi formato nel Regno Unito. "A Londra - aveva spiegato - sono stato due anni ma mi ha aiutato molto a formarmi musicalmente. Però Ibiza è la patria della mia musica". E nella stessa intervista aveva anche dato dei consigli ai giovani decisi a intraprendere la sua carriera:"Impegnarsi dalla mattina alla sera davanti al pc per comporre musica, spostarsi e cercare buoni contatti, anche all'estero". Esattamente come aveva fatto lui.
Il dj Godzi aveva alle spalle anche una carriera da sportivo: da ragazzo era stato un calciatore promettente militando in club blasonati, fino ad arrivare alla Serie A Svizzera. Aveva però rifiutato il contratto da professionista per dedicarsi anima e corpo alla consolle.