"Mio figlio, ucciso per una lite. Lo scudetto? Ho avuto paura"

Una giornata di studi dedicata a Santo Romano, che in una notte di novembre 2024 fu colpito a morte da un colpo di pistola

"Mio figlio, ucciso per una lite. Lo scudetto? Ho avuto paura"
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“Santo vive”. Vive negli occhi dei ragazzini che combattono per la legalità attraverso una partita di pallone. Vive in quella linea dell’orizzonte che a Napoli è il confine tra cielo e acqua. Vive negli occhi di sua madre Mena De Mare, che quotidianamente incontra gli studenti per ribadire ancora una volta che no, non si può morire colpiti da un proiettile a 19 anni perché si vuole fare la cosa giusta, non si può morire con la sola colpa di essere un bravo ragazzo. La “cultura” della violenza non può vincere, ma bisogna prevenire: si è parlato di questo nel laboratorio didattico dedicato alla memoria di Santo Romano, nell’ambito del master in criminologia organizzato dall’associazione Manisco World e che si è tenuto il 28 maggio al circolo nautico di Posillipo a Napoli.

L’omicidio e il processo

È la notte tra l’1 e il 2 novembre 2024, giorni di festa, molti teenager sono in giro la sera a Napoli, come in altre città e paesi d’Italia. Scoppia un litigio: uno di questi giovani avrebbe calpestato inavvertitamente la scarpa di un altro. Normalmente sarebbe qualcosa che si risolve con scuse e sorrisi: succede. Ma invece tanto basta per innescare la scintilla. Santo Romano è lì, ha 19 anni ed è un calciatore. Cerca di mettere pace. Ma un 17enne estrae una pistola e spara.

Santo non ce la fa e il suo assassino confessa - ma la dinamica è supportata dalle telecamere di videosorveglianza della zona. Il processo si svolge al tribunale dei minorenni e il 17enne, che chiede il rito abbreviato, viene condannato a 18 anni di reclusione.

Durante la festa per lo scudetto dei giorni scorsi - ha raccontato la fidanzatina di Santo, Simona, a margine dell’incontro - ho avuto paura. Ho provato a immaginare la gioia di Santo per il Napoli campione, ma purtroppo si è persa l’idea della festa per colpa di chi, incappucciato, è sceso in piazza per puntare pistole, fare scippi, rubare i motorini. Ma non dobbiamo dimenticare che un’altra Napoli, piena di bellezza, continua a esistere”.

Cosa deve cambiare

Santo Romano Manisco World
Manisco World

Tutto parte dalla famiglia - ha commentato Mena De Mare, chiarendo quanto la necessità educativa sia fondamentale perché altri bravi ragazzi non incappino in ciò che è accaduto a suo figlio - Io vorrei parlare faccia a faccia con i genitori dei ragazzi che vanno in giro armati e chiedere loro: dove siete?”.

Famiglia, scuola, gruppo dei pari: è in questo modo che si forma la personalità dei ragazzi intorno ai 15 anni, dice lo psicologo Sergio Caruso, che propone “maggiore collaborazione da parte di tutti, in particolare una presenza degli psicologi più aderente ai bisogni nelle istituzioni scolastiche, prima che il disagio diventi danno”.

La prevenzione è quindi fondamentale, ma non può non essere accompagnata da una riforma del diritto penale minorile, eliminando il rito abbreviato e permettendo la costituzione di parte civile nei processi. “Il vero ergastolo è per coloro che restano, famigliari e amici della vittima - ha chiarito la legale Giorgia Bagnasco - è troppo facile dare la colpa alle istituzioni nell’esigere la certezza della pena, tuttavia è necessaria una riforma del sistema minorile, perché la società è in continuo cambiamento”.

L’avvocato Marco De Scisciolo, che assiste mamma Mena, ha ricordato le parole della vedova di Vito Schifani ai funerali per la strage di Capaci (“Loro non cambiano”), ribadendo quanto sia importante permettere ai giovani di uscire dai social e fare prevenzione vis a vis: Mena De Mare ha fondato infatti l’associazione “Santo vive”, affinché i pensieri di Santo continuino a volare con le proprie ali. “Uno studente, ascoltandola, mi ha detto: ‘Il suo dolore mi fa male’”, ha aggiunto l’avvocato.

A margine dell’incontro, la presidente di Manisco World Virginia Melissa Adamo ha consegnato a Mena De Mare una lettera molto

speciale, in cui c’è scritto: “A Santo Romano, simbolo di una vita spezzata da un’ingiustizia. Il tuo ricordo vive nel nostro impegno per costruire consapevolezza tra i giovani, legalità e rispetto della vita”.

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