
I punti chiave
Ha fatto molto discutere nei giorni scorsi il passo indietro di Luciano Garofano, ex generale dei Ris, che finora ha prestato il suo lavoro come consulente di Andrea Sempio, indagato per concorso in omicidio nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco. Ieri la bomba: Garofano si è dimesso da consulente anche per quello che riguarda Sebastiano Visintin, indagato per l’omicidio della moglie Liliana Resinovich.
Le spiegazioni di Garofano
Molti si sono chiesti il perché della decisione del generale, il quale ha fornito le sue spiegazioni a Quarto Grado. Non c’entrerebbe, nel caso Garlasco, l’indagine parallela della procura di Brescia per presunta corruzione, indagine resa nota pochi giorni prima delle dimissioni.
“È una decisione presa dopo aver riflettuto sulle divergenze tecnico-scientifiche che io avevo con la difesa, con cui rimangono ottimi rapporti. L’oggetto della divergenza tecnico-scientifica riguarda l’impronta 33. Per me l’impronta 33, essendo un elemento importante, andava inserita nell’incidente probatorio, ma la strategia dei difensori ha deciso così. A quel punto, non essendoci più sintonia da quel punto di vista tecnico-scientifico… non scuota la testa: bisogna che, in un pool di persone che difendono un indagato per omicidio avere totale sintonia. Questa sintonia non c’era e quindi ho preso questa decisione”, ha spiegato Garofano indicando l’avvocato di Sempio, Massimo Lovati, presente in studio.
Da parte sua, non solo Garofano ha rinunciato ai due incarichi, ma anche alla sua tournée teatrale. Per il caso Resinovich c’è chi sui social ha ipotizzato che la scelta fosse legata alla nuova perquisizione a casa di Visintin, ma non è così: “Resinovich e la mia tournée teatrale riguardano solo diminuire il mio carico di lavoro. Ho un carico di lavoro elevato, ho bisogno di seguire comunque altri casi aperti”, ha chiarito ancora.
Su cosa lavorano gli inquirenti
È un periodo molto intenso di indagini nel caso di Liliana Resinovich, la 62enne scomparsa il 14 dicembre 2021 e ritrovata morta tre settimane più tardi nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico di Trieste. Gli inquirenti stanno lavorando infatti sul Samsung S21 che Visintin avrebbe inizializzato e dato a una conoscente: sarebbe stato lo smartphone in uso al vedovo nel periodo della scomparsa e della morte della moglie, e attraverso le analisi si potrebbe risalire, tra le altre cose, al giorno e all’ora dell’inizializzazione.
Intanto, come accennato, nella giornata di ieri l’abitazione di Visintin è stata perquisita. Come ha riportato Quarto Grado, il vedovo all’inizio sarebbe apparso agitato, ma poi si sarebbe dimostrato collaborativo come sempre. Gli è stata sequestrata la GoPro che in precedenza era stata analizzata dagli inquirenti, ma la cosa importante saranno le schede di memoria, una in particolare, quella - anch’essa inizializzata successivamente - utilizzata quel 14 dicembre per un’escursione in gita sul Carso.
Per quanto riguarda la scena del crimine, sul giubbotto che indossava la donna al ritrovamento sono state trovate fibre gialle e rosse: saranno sottoposte a esami spettrometrici sul colore del tessuto, per individuare da quale capo provengano. È stato ricordato come il giorno della scomparsa di Resinovic Visintin indossasse una maglia gialla e dei guanti rossi.
Le fibre analizzate restituiranno parametri scientifici specifici per cui non è ammessa la casualità. Senza dimenticare che le formazioni pilifere trovate sul cadavere saranno sottoposte ad analisi genetiche.