
La figura di Marita Comi, sebbene non abbia a che fare strettamente con la vicenda dell’omicidio di Yara Gambirasio, è, di tanto in tanto, tornata a occupare alcune pagine di cronaca, per via del marito, condannato all’ergastolo per il delitto: Massimo Bossetti. Per tutta una serie di dettagli emersi in sede processuali: un segreto, delle ricerche su Google, un tradimento.
Come si sono conosciuti
Marita Comi, nata a Terno d’Isola, e Massimo Bossetti si sarebbero conosciuti poco più che ventenni. Come riporta il volume L’ultimo sguardo di Yara di Giovanni Terzi, Comi sarebbe stata la seconda donna che Bossetti avrebbe mai presentato alla madre Ester Arzuffi. Riscuotendo tra l’altro grande consenso: Arzuffi avrebbe notato la similarità tra alcuni tratti caratteriali del figlio e della futura nuora, che le sarebbe apparsa gentile, educata e bellissima. All’epoca della loro conoscenza, Bossetti avrebbe parlato agli amici proprio del fascino di Comi: “È una bambola di porcellana”, avrebbe detto. La coppia ha avuto tre figli ormai maggiorenni: Nicolas di 23 anni, Alice di 21 e Aurora di 18.
L’omicidio di Yara: l’arresto e la condanna
Marita Comi - che con il marito viveva a Mapello, dove abita tuttora - ha appreso della scomparsa di Yara Gambirasio, il 26 novembre 2010, dalla tv. Bossetti, dopo una lunga ricerca a ritroso sulla base del Dna rinvenuto su slip e leggings della 13enne ritrovata tre mesi dopo la scomparsa in un campo di Chignolo d’Isola, viene arrestato il 16 giugno 2014.
Da quel momento Comi, nell’immaginario collettivo, diventa la persona al fianco dell’indagato prima, dell’imputato poi e del condannato all’ergastolo alla fine. La persona convinta della sua innocenza, della sua estraneità. Tra i tanti momenti emersi durante i processi, si è parlato di lei in tre occasioni in particolare. La prima: Bossetti le avrebbe nascosto che frequentava un solarium, al fine di non aggiungere preoccupazioni economiche al ménage famigliare. La seconda: si è indagato su certe ricerche sul computer di casa Bossetti, tra cui la stringa “ragazzine rosse rasate”. Bossetti ha ammesso che qualche volta lui e Comi avrebbero ravvivato l’intimità guardando comuni contenuti da adulti, ma ha sempre negato di aver effettuato lui quelle ricerche, ipotizzando che potessero essere state effettuate dal figlio, all’epoca 13enne.
Terzo: Comi avrebbe tradito Bossetti e questa cosa sarebbe emersa. L’uomo ha parlato del tradimento a Belve Crime, raccontando di aver tentato il suicidio ma di non ricordare nulla: “Quando mi hanno detto dell’infedeltà di mia moglie, mi sono gelato. Cosa c’entrava dire cose private in un’aula pubblica? Il giorno dopo ho visto mia moglie. Le chiesi di dirmi la verità, lei lo ha ammesso e io sono partito in bestia. La testa è partita. Ho tentato il suicidio appena tornato in cella. Sono stato ritrovato con la testa immersa nel lavandino e una cintura al collo. Mi hanno portato in infermeria e mi hanno salvato. Di fronte a un forte dramma non ho pensato ai miei figli, ma non ci ho capito più nulla”.
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Dopo la condanna
Comi, da sempre molto riservata, ha tenuto un basso profilo per tutti questi anni, anche per tutelare i figli. Si è però espressa in un’intervista per la docuserie Netflix, in cui ha detto: “Io sono ferma ancora a quel giugno 2014.
Io mi ricordo solo che ero seduta in cucina che piangevo e da lì mi hanno preso e mi hanno detto che mio marito era l'assassino di Yara”. Fino al momento dell’arresto del marito Comi è stata una casalinga, ma successivamente ha trovato lavoro come addetta alle pulizie.