Cronaca nera

I resti della madre in casa per 5 anni e le bugie per incassare la pensione: "È in vacanza"

I resti trovati in un sacco della spazzatura. Il 60enne ha percepito indebitamente 30mila euro di pensione l'anno: è stato denunciato per truffa e occultamento di cadavere

La casa in cui era nascosto da 5 anni il cadavere dell'anziana
La casa in cui era nascosto da 5 anni il cadavere dell'anziana

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I resti della madre in casa per 5 anni e le bugie per incassare la pensione: "È in vacanza"

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È stato denunciato per truffa ai danni dello Stato e occultamento di cadavere il 61enne di Verona che ha nascosto i resti della madre morta da almeno 5 anni per intascare la pensione: 30mila euro all'anno. Il cadavere, completamente mummificato, era dentro un sacco per la spazzatura che Bernardo Rossi - il nome dell'indagato - ha stipato nella camera matrimoniale dell'appartamento in cui viveva, lavorava e dormiva. "Una vicenda agghiacciante, di degrado umano che lascia interdetti", ha commentato il capo della procura scaligera Bruno Bruni. Nei prossimi giorni, sulla salma (quel che rimane) sarà effettuata l'autopsia per accertare la data e le cause del decesso.

Il cadavere mummificato in casa

Se non fosse un agghiacciante fatto di cronaca, la vicenda sarebbe degna della trama di un film dell'orrore. Rossi ha vissuto con il cadavere della madre, all'anagrafe viva e vegeta, per "almeno cinque anni e forse di più". Lo scheletro dell'86enne, poi ritrovato dagli agenti della Polizia Locale, era all'interno di un grosso sacco per l'immondizia conservato in camera da letto. Il 61enne ha continuato a vivere "come nulla fosse" - raccontano alcuni vicini di casa al Corriere della Sera - mangiando e dormendo con i resti della povera Helga nella stanza accanto. Non solo. Sempre dalla stessa casa, un appartamento al civico 5 di via Marco Polo, in Borgo Milano a Verona, gestiva un'impresa individuale di telemarketing. In sintesi: faceva indagini e ricerche di mercato al telefono col cadavere a vista.

La pensione

Una "omissione", quella relativa al decesso dell'anziana, tutt'altro che disinteressata. Secondo gli investigatori, con questo espediente il 61enne ha potuto beneficiare della pensione che l'Istituto di previdenza sociale (Inps) erogava regolamente all'86enne ogni mese. Soldi - circa 30mila euro all'anno - che venivano liquidati su un conto corrente cointestato, recante cioè il nominativo di mamma e figlio.

I vicini di casa

Dal passato di Rossi non emergono fatti di particolare rilevanza investigativa. Peraltro, non risulta che vivesse in condizioni di particolare indigenza che, se non giustificano l'orrore della vicenda, quantomeno spiegherebbero la truffa della pensione. I vicini di casa descrivono il 61enne come "una persona sempre gentile e disponibile". Perché Bernardo, negli ultimi anni, continuava a fare la vita di sempre: "Veniva al bar, - raccontano ancora i residenti di via Marco Polo - gettava la spazzatura, controllava la posta e dava sempre una mano ai vecchietti della zona. Un signore dall'aspetto curato, sempre a modo".

Le indagini e la scoperta della truffa

Un uomo "perbene" che, però, è inciampato nella burocrazia e nella caparbietà degli investigatori. Il piano messo in piedi dall'indagato ha cominciato a scricchiolare quando alla polizia locale è arrivata una segnalazione per un viavai sospetto da un immobile abbandonato di via Verga. A quel punto, gli agenti anni hanno rintracciato i proprietari dell'appartamento, che risultava cointestato a Rossi-Engbarth, per poter effettuare un sopralluogo. Ma Rossi non ha mai dato il suo consenso. Dunque è scattata una diffida per la messa in sicurezza dell'immobile. I poliziotti hanno poi provato a contattare invano la signora Helga Maria: "Non c'è, è in vacanza", rispondeva il figlio. Forte dei sospetti, il procuratore Bruno Bruni ha autorizzato la perquisizione d'urgenza e gli agenti del Nucleo Polizia Giudiziaria della polizia locale, coordinato dal comandante Antonio Altamura, hanno chiesto l'intervento dei pompieri con un'autoscala. Una volta forzato l'ingresso, è stato finalmente trovato il cadavere della povera Helga.

"Una vicenda agghiacciante"

"Una vicenda agghiacciante, di profondo degrado umano", ha commentato il capo della procura scaligera. Venerdì mattina, Bernardo Rossi si è presentato spontaneamente alla delegazione dei vigili del quartiere Borgo Milano. Il pm Alberto Sergio ha contestato al 61enne i reati di truffa ai danni dello Stato e occultamento di cadavere.

Quanto al decesso dell'anziana, probabilmente è morta per cause naturali: "In caso contrario - conclude Bruni - diventerebbe un vero film dell'orrore".

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