Cronaca nera

"In Vaticano lo dicevano tutti...": Orlandi rincara la dose contro papa Wojtila

Le "uscite" di Karol Wojtila erano ben note, spiega il fratello di Emanuela: "Lo dicevano tutti quanti, non era considerata una cosa grave"

"In Vaticano lo dicevano tutti...": Orlandi rincara la dose contro papa Wojtila

Intervistato da "Verissimo", Pietro Orlandi è tornato sulle polemiche innescate dalle rivelazioni sulle presunte particolari abitudini dell'ex pontefice Karol Wojtila.

"Lo dicevano tutti"

Il fratello della ragazza scomparsa nel giugno del 1983 è convinto del fatto di non dovere delle scuse, dato che, come ribadito dinanzi alle telecamere, "non ho offeso mai nessuno, ho riportato le parole di un audio non mie, in cui si fanno dichiarazioni pesanti su Papa Wojtyla e sulla questione di Emanuela". Per quanto concerne le parole relative alle "uscite" di Giovanni Paolo II, invece, non si tratta di una novità assoluta:"Quella cosa che Wojtyla uscisse di nascosto la sera era una frase che dicevano tutti quanti, non era considerata una cosa grave", precisa l'uomo, "però poi qualcuno ha voluto legare questa situazione alle parole di questo componente della banda della Magliana".

Omertà sulla vicenda

Orlandi crea poi un parallelo tra la figura dell'ex pontefice e quella del padre, scomparsi a un anno di distanza l'uno dall'altro, dando tuttavia loro una diversa connotazione per il ruolo avuto nella vicenda della sorella."Mio padre è morto nel 2004, è stato un altro momento buio", ricorda, "nel giro di un anno sono morte due persone, nel 2004 mio padre, nel 2005 Wojtyla, sono le due persone che mi tenevano legato a questa vicenda, Wojtyla in negativo perché io sono sempre stato convinto che lui sapesse che cosa era successo a Emenuela".

La delusione nei confronti dell'atteggiamento dell'ex papa polacco è evidente, specie per il fatto che alle promesse fatte alla famiglia Orlandi non sarebbe mai seguito niente di concreto da parte del Vaticano. "Ricordo quando venne a casa da noi 6 mesi dopo la scomparsa e ci parlò di terrorismo internazionale", racconta Orlandi, "ci assicurò che avrebbe fatto il possibile ma poi permise al silenzio e all'omertà di calare su questa vicenda, ha mantenuto il silenzio fino alla fine". Non è andata meglio coi due successori di Wojtila."Così è successo per Ratzinger, e Papa Francesco lo ha fatto per dieci anni", aggiunge, "forse ora hanno capito che il silenzio non è servito, questi 40 anni passati non posso però dimenticarli e la parola perdono l'ho cancellata dal vocabolario, dopo tutte le cose successe non posso dimenticare".

Il dolore della madre

"Quando sento la dichiarazione del segretario di Stato, Parolin", prosegue il fratello di Emanuela dinanzi alle telecamere del programma, "sono contento che dica che con questa inchiesta dobbiamo fare chiarezza per una madre che soffre, ma questa madre adesso ne ha 93 di anni e in questi 40 anni non mi sembra che nessuno si sia stracciato le vesti per lei".

Una donna che non ha mai abbandonato la speranza di riuscire un giorno a sapere finalmente cosa è realmente accaduto alla figlia.

"Quando vado a trovarla lei mi chiede sempre 'ma allora Emanuela l'hai trovata?' Lei aspetta sempre la bella notizia", dichiara ancora Orlandi, "che prima o poi arriverà, sono sempre ottimista".

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