
Come è avvenuto l’omicidio di Martina Carbonaro? La relazione medico-legale sul presunto femminicidio avvenuto ad Afragola il 26 maggio 2025 è stata depositata in questi giorni dall’avvocato dell’ex fidanzato Alessio Tucci. La 14enne sarebbe stata colpita per 3 o 4 volte alla nuca, al centro della fronte e sulla parte laterale della testa. Sarebbe morta entro un’ora dall’aggressione.
“Gli esiti dell’autopsia - ha spiegato il legale Mario Mangazzo - confermano quello che aveva dichiarato Tucci nell’interrogatorio al pm e anche in quello davanti al gip e rappresentano un riscontro alle sue parole: in entrambi infatti Tucci ha dichiarato di avere colpito Martina 3-4 volte”. La relazione è stata compilata dal perito Raffaella Salvarezza, incaricata dalla procura di Napoli Nord.
Quella di Martina Carbonaro fu una vicenda che scosse profondamente l’opinione pubblica, anche per via della giovanissima età della vittima e dell’ex accusato dell’omicidio, 19 anni. Tutto era iniziato con una denuncia di scomparsa: in tanti si erano preoccupati e uniti alle ricerche, ma la ragazzina era già morta.
Carbonaro e Tucci si erano visti per un incontro chiarificatore: lei voleva lasciarlo e non aveva colto, probabilmente, segnali di pericolo in tal senso. Poi l’aggressione e l’occultamento del corpo in un armadio all’interno dell’ex stadio di Afragola. Tucci, che si trova in custodia cautelare in carcere, aveva successivamente partecipato anche alle ricerche, tanto che nessuno avrebbe immaginato questo epilogo.
Le indagini sono tuttavia ben lungi dall’essere concluse, dato che la perizia medico-legale rappresenta solo il primo degli atti depositati prima che si vada, eventualmente, in giudizio. In particolare sono attesi gli esiti degli accertamenti sugli smartphone sequestrati: serviranno a capire quali fossero le intenzioni di Tucci e i suoi movimenti dopo l’omicidio. In altre parole si cerca conferma del movente, che potrebbe costagli l’accusa per il reato autonomo di femminicidio, che viene punito con l’ergastolo anche in assenza di aggravanti.
Nel mese di giugno Tucci aveva scritto al Papa Leone XIV per chiedere perdono. La madre di Martina Carbonaro Fiorenza Cossentino aveva così commentato sui propri canali social: “Spero, caro Papa, che non gli risponderete neanche. Un mostro ha ucciso la mia unica figlia, la mia vita.
Il delitto che ha fatto lui non lo avrebbe fatto nemmeno un serial killer. Niente perdono. Io sono una mamma afflitta dal dolore. Voglio giustizia. Fine pena mai per il mostro”. L’iter della giustizia intanto è in effetti in corso.