
Emergono ulteriori dettagli sulla figura di Rexal Ford e il suo rapporto con la mamma e la bimba trovate morte a villa Pamphilj. L'uomo, arrestato in Grecia, è ad oggi indagato per l'omicidio della neonata e per la soppressione del cadavere della donna. Gli investigatori stanno esaminando ogni sfaccettatura, cercando di non tralasciare nulla. Sono ancora tanti gli interrogativi intorno a questo terribile caso. Intanto l'FBI è riuscita a risalire al suo nome: Francis Kaufmann.
In queste ultime ore è stato diffuso un audio attribuito proprio al californiano. Un messaggio vocale che il 46enne avrebbe lasciato a un suo amico in cui parla proprio della donna e della bambina."Mia moglie mi ha lasciato, è tornata con il suo ex fidanzato. Mi ha lasciato con la bambina perché non era più interessata a essere madre", è quanto afferma Kaufmann nell'audio pubblicato da Repubblica. A quanto pare il messaggio, inviato a un amico italiano, risale allo scorso 5 giugno, ossia due giorni prima del ritrovamento. Che il possibile movente risieda proprio in queste parole?
Kaufmann appare disperato, chiede aiuto e ospitalità. "Ora sono tornato a Roma con la mia bimba e mi domando se tu potessi ospitarmi a casa tua, solo me e la bambina". Stando alla versione del 46enne, la compagna lo aveva lasciato per tornare con un ex. A lui sarebbe rimasta la bambina. Eppure madre e figlia si trovano insieme a villa Pamphilj, a 200 metri di distanza l'una dall'altra.
Parlando con il suo amico, Kaufmann menziona anche un fantomatico progetto in cui sarebbe stato coinvolto insieme a Dhani Harrison, figlio di George Harrison dei Beatles. Cosa stava a significare tutto ciò?
Gli inquirenti stanno esaminando l'audio con grande attenzione nella speranza di ottenere informazioni preziose che possano aiutarli a ricostruire le dinamiche delle vicenda. Intanto le autorità italiane si stanno impegnando per ottenere l'estradizione del 46enne.
Giunge, nel frattempo, la testimonianza di un amico. "Rexal e sua moglie erano felici e non avevano problemi di soldi. Diceva di avere anche una casa a Roma, o almeno un appoggio", ha dichiarato a Repubblica Oskar "El Mariachi". "Deve essergli successo qualcosa, forse si erano messi in giri strani. Lei era un genio dell'informatica, una sorta di hacker.
Un Robin Hood della rete. Nemmeno Rexal sapeva bene quello che faceva. Il suo soprannome era Stella, ma non credo si chiamasse così. Mi pare fosse russa, o forse islandese, comunque del Nord Europa", ha aggiunto.