Il possibile scambio di persona: "Kata presa per un'altra. Il padre non c'entra nulla"

Ieri mattina il papà della bimba si è presentato spontaneamente in procura. Il legale dell'uomo a ilGiornale.it: "Ha voluto sgomberare ogni dubbio sul suo passato. Il rapimento di Kata è un'azione di alto livello criminale"

Miguel Angel Romero Chicclo e la piccola Kata
Miguel Angel Romero Chicclo e la piccola Kata
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"Il papà di Kata non c'entra nulla con il rapimento della figlia". Ne è certo l'avvocato Filippo Zanasi, legale di Miguel Angel Romero Chicclo, il papà della piccola Kata, la bimba peruviana di 5 anni scomparsa nel primo pomeriggio di sabato 10 giugno dall'ex hotel Astor di Firenze. Contattato telefonicamente da ilGiornale.it, Zanasi ha chiarito la posizione del suo assistito rispetto alla pista del sequestro di persona a scopo di estorsione ipotizzata dal pm della Dda Christine von Borries, titolare dell'inchiesta. "Il rapimento di una bambina è un'azione criminale di alto livello. - ha dichiarato il legale - Ed è il motivo per cui il mio cliente pensa di non poter essere il destinatario dell'eventuale ritorsione. Nell'ipotesi di una vendetta, non c'è nulla nel suo passato che possa giustificare un'azione così crudele".

I dubbi del padre

Lunedì mattina, mentre nell'ex albergo di via Maragliano era in corso la maxi ispezione dei carabinieri, il papà di Kata si è presentato spontaneamente in procura. "È andato in procura semplicemente per sgomberare qualunque dubbio sul suo passato - puntualizza Zanasi - e per far comprendere a chi indaga che non c'è nessun precedente tale da giustificare, nell'ipotesi di una vendetta, una ritorsione del genere". Secondo quanto riporta Repubblica, l'uomo avrebbe ipotizzato al pm uno scambio di persona: i rapitori si sarebbero sbagliati confondendo Kata con una sua coetanea. "Non è che ha ipotizzato uno scambio di persona - spiega l'avvocato - ma, dal momento che è certo di non aver fatto nulla che possa spiegare quanto accaduto, valuta altre possibilità".

L'ipotesi della ritorsione

Gli inquirenti ipotizzano che il rapimento di Kata sia collegato al racket degli affitti all'interno dell'ex hotel Astor (la struttura è stata sgomberata sabato scorso). "Stiamo parlando di cifre talmente piccole (tra gli 800 e 1500 euro per l'affitto di una stanza ndr) - continua il legale - che non giustificano il rapimento di una bambina di 5 anni. Certamente il papà di Kata non è coinvolto in questo giro di affitti illeciti. Forse bisognerebbe cercare in un'altra direzione, non all'indirizzo dei genitori della bimba".

Kata non si trova: qualcuno può averla vista?

Durante i sopralluoghi di domenica e lunedì, la struttura di via Marigliano è stata setacciata da cima a fondo, ma non è stata individuata nessuna traccia riconducibile a Kata. "Si è cercato ovunque, persino nei pozzi neri. - precisa l'avvocato - La bambina non è lì dentro, è stata portata via".

Al vaglio degli inquirenti ci sarebbero le immagini della telecamera di un privato che, nell'ipotesi in cui i rapitori siano scappati scavalcando uno dei muri che circoscrivono l'edificio, potrebbe averli immortalati. Fatto sta che il dubbio resta: nessuno ha visto o sentito nulla? "Nell'ex hotel Astor c'era un ambiente particolare. - conclude Zanasi - Difficile che se qualcuno ha visto qualcosa parli".

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