Pisa, psichiatra in fin di vita dopo esser stata massacrata di botte: è caccia all'aggressore

Una psichiatra di 55 anni lotta fra la vita e morte, dopo esser stata aggredita all'uscita della struttura ospedaliera di Pisa nella quale lavorava. Le forze dell'ordine stanno indagando per risalire all'identità dell'aggressore, che potrebbe essere un ex-paziente della donna

L'accesso all'ospedale di Pisa
L'accesso all'ospedale di Pisa

Massacrata di botte all'esterno dell'ospedale nel quale lavorava, da una persona che si è poi data alla fuga. E le forze dell'ordine stanno passando al setaccio i filmati registrati dalle telecamere del circuito di videosorveglianza della zona per individuare l'aggressore, mentre la vittima continua a lottare fra la vita e la morte. Questo è quanto accaduto ieri a Barbara Capovani, psichiatra di 55 anni dell'ospedale Santa Chiara di Pisa, ricoverata d'urgenza nelle scorse ore dopo esser stata ridotta in fin di vita. Stando a quanto riportato dal quotidiano Il Tirreno, l'aggressione si sarebbe concretizzata ieri intorno alle 18: la dottoressa, responsabile dell'Unità di salute mentale adulti della struttura ospedaliera pisana, aveva appena terminato il proprio turno di lavoro e stava dirigendosi a casa.

L'aggressione improvvisa e violenta

Il solito tragitto che percorreva ogni giorno, ma che ieri non ha avuto modo di percorrere: non appena uscita dall'ospedale ed arrivata alla rastrelliera dove aveva lasciato la propria bicicletta, qualcuno le si è avvicinato di soppiatto, balzandole addosso e scaraventandola improvvisamente a terra. E dopo averla bloccata, le avrebbe rifilato una serie di colpi violenti alla testa (forse utilizzando anche una spranga o un bastone) per poi fuggire e lasciare l'aggredita priva di sensi in una pozza di sangue. La cinquantacinquenne, operata d'urgenza a Cisanello nella tarda serata di ieri, resta in condizioni critiche. E gli inquirenti stanno ascoltando tutti i colleghi della donna, senza escludere l'ipotesi che vuole che ad aggredirla sia stato un suo paziente o un suo ex-paziente. A rendere più difficili le indagini ci sarebbe il fatto che lo spazio specifico nel quale si è consumato il brutale pestaggio non sarebbe coperto da telecamere.

Abiti scuri e cappellino con visiera: l'identikit dell'aggressore

A dare una svolta all'inchiesta potrebbe però contribuire la testimonianza di una "terza persona" che a quanto pare ha avuto modo di assistere a parte della scena drammatica. Si tratterebbe di una donna, che ha visto quanto avvenuto ed avrebbe già fornito agli investigatori un sommario identikit del ricercato: si tratterebbe di un uomo che in quel momento indossava abiti scuri e un cappellino con visiera.

La testimone ha poi riferito di aver visto l'uomo in questione, poco prima della mattanza, accovacciarsi a terra per raccogliere un oggetto contundente (anche se gli agenti non avrebbero sinora rinvenuto nulla).

Un brutto episodio che ha scosso la cittadinanza, per la sua efferatezza. Tanto più che la psichiatra, figlia di un docente universitario, era conosciuta ed apprezzata nella città toscana. L'indagine sta ad ogni modo andando avanti e a breve potrebbero esserci ulteriori sviluppi.

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