"Qualcuno è rimasto deluso". Lo spettro di un corteggiatore nella morte di Liliana Resinovich

L'amico e vicino di casa Fulvio Covalero espone la sua teoria sulla morte di Liliana Resinovich. E si torna sulle parole del sedicente amante Claudio Sterpin

"Qualcuno è rimasto deluso". Lo spettro di un corteggiatore nella morte di Liliana Resinovich
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Mentre le nuove indagini sulla morte di Liliana Resinovich si fanno più serrate, spunta una teoria che tiene conto anche di ciò che effettivamente gli inquirenti scoprirono prima dello scorso febbraio, quando la procura di Trieste chiese l’archiviazione del caso ritenendolo un suicidio.

Dopo le opposizioni presentate dalla famiglia della donna, le indagini sono state riaperte e ora c’è un fascicolo per omicidio. Tuttavia c’è da sempre, in questa vicenda, una persona vicina a Resinovich, che ha fornito ipotesi e idee verosimili o quanto meno interessanti. Si tratta di un amico, il vicino di casa Fulvio Covalero che a Quarto Grado, ma come in realtà suggeriva da tempo, ha fatto un sopralluogo tra le strade percorse nell’ultimo giorno in cui Resinovich è stata vista in vita: il 14 dicembre 2021.

Covalero ha tenuto a ricordare che l’ultima volta che la donna fu inquadrata da una telecamera è in piazzale Gioberti. “È salita in macchina con qualcuno che conosceva bene, perché altrimenti non sarebbe salita. Secondo me è possibile che lei sia arrivata qua perché magari aveva appuntamento con qualcuno”, ha detto ospite in trasmissione. Secondo l’amico, tenendo conto delle tumefazioni sul lato destro del volto del cadavere, è possibile che Resinovich sia stata oggetto di un’aggressione non solo verbale, che le avrebbe causato lo scompenso cardiaco trovato in sede autoptica. “Ci sono i segni in faccia. C’è il suo orologio fermo alle 9.17, circa mezz’ora dopo che era qua”, ha chiosato Colavero in piazzale Gioberti, ipotizzando che l’amica possa aver cercato di difendersi con il braccio destro, quello su cui indossava l’orologio, che poi invece è stato trovato sul braccio sinistro.

Qualcuno che è rimasto deluso. Qualcuno che aveva ragioni sue per avere questa violenza, questo scatto d’ira”, è la conclusione di Covalero. Il vicino aveva esternato in tempi non sospetti delle considerazioni, ovvero che era rattristato all’idea che la sua amica d’infanzia potesse essere stata “gettata in un bosco come spazzatura”. “Io ho scritto il copione e qualcuno ha fatto la rappresentazione. Mi sembra brutalmente chiaro”, ha concluso a Quarto Grado. “Non oso pensare che qualcuno possa aver fatto del male a Liliana”, ha rincarato in studio il marito Sebastiano Visntin.

Covalero punta anche il dito sulle contraddizioni di Claudio Sterpin, il sedicente amante: l’amico è convinto che sia Sterpin sia il marito Visintin siano estranei alla vicenda - ma tutti i loro device digitali da qualche giorno sono stati sequestrati dalla procura - tuttavia bisognerebbe cercare di capire di più le cose dette dall’ex podista in questo oltre anno e mezzo.

Il vicino ritiene infatti che se Sterpin fosse stato realmente l’amante di Resinovich avrebbe taciuto su molti dettagli: “Mi chiedo quale persona che ama una donna viene fuori con le sue rivelazioni”. Per Covalero sembra quasi che Sterpin abbia voluto, fin dal primo momento, attirare i sospetti su di sé.

Certo è che, come Visintin, anche l’ex atleta è stato intercettato. In particolare, il 3 gennaio Sterpin ha fatto una lunga sosta in un bar a 200 metri dal luogo del ritrovamento del cadavere. Insieme a lui Salvatore e Gabriella, anche loro vicini e amici di Resinovich, due pensionati con alle spalle una vita nelle forze dell’ordine. Il 5 gennaio 2022 Sterpin suggerì agli inquirenti di cercare nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico per via di un’intuizione avuta a seguito del brainstorming con Salvatore e Gabriella.

Quella sera, in quel luogo, fu trovato il corpo di Liliana Resinovich avvolto in sacchi neri. Ma Sterpin sembrò parlare del dettaglio già poco prima. A una giornalista che lo informava del ritrovamento rispose: “Ma se l’hanno trovata in dei sacchi neri non va bene”.

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