Cronaca nera

"Quel corpo è di Saman". La conferma: come l'hanno ammazzata

L'autopsia ha confermato che il cadavere ritrovato a Novellara lo scorso 18 novembre è quello di Saman Abbas. L'avvocato Iannucelli: "Identificata da un'anomalia dentaria"

"Quel corpo è di Saman". La conferma: come l'hanno ammazzata

Il cadavere ritrovato a Novellara lo scorso 18 novembre è quello di Saman Abbas. "È stata identificata da un'anomalia dentaria, grazie a foto e video", conferma all'Ansa l'avvocato Barbara Iannuccelli, che assiste l'associazione "Penelope" ed è parte civile nel processo che a febbraio inizierà a carico di cinque familiari della giovane pachistana uccisa la notte del 30 aprile 2021. "L'osso ioide è fratturato nella parte sinistra e sono necessari accertamenti istologici per stabilire se pre o post portem. - continua il legale - La frattura dell'osso, nella parte anteriore del collo, avvalorerebbe l'ipotesi di strangolamento".

L'autopsia

Gli accertamentati autoptici si sono svolti questa mattina (martedì 4 gennaio) presso l'Istituto di Medicina Legale di Milano. I primi esiti fugherebbero i pochi dubbi rimasti sull'identità del cadavere. Il condizionale è d'obbligo visto che manca ancora l'ufficilità da parte della Corte d'Assise di Reggio Emilia. Inoltre, così come conferma l'avvocato Iannuccelli, sono necessari altri esami (istologici) per le conclusioni definitive. Più che altro, bisognerà chiarire le circostanze del decesso. A fronte delle prime risultanze medico-legali, sembrerebbe verosimile l'ipotesi dello strangolamento. Resta, però, da capire se lo scollamento dei tessuti, all'altezza del collo, sia riconducibile ad un'azione violenta oppure si tratti di escoriazioni post mortem. Saman è rimasta interrata, sotto tre metri di terra, per ben 575 giorni.

La vicenda

Il prossimo 10 febbraio si svolgerà la prima udienza del processo a carico dei 5 familiari di Saman - il padre (Shabbar Abbas), la madre (Nazia Shaheen), lo zio Danish Hasnain e i due cuigini (Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz) - accusati di omicidio premeditato, sequestro di persona e soppressione di cadavere. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, coordinati dalla Procura di Reggio Emilia, la ragazza sarebbe stata uccisa dopo essersi opposta alle nozze combinate con il cugino in Pakistan. Il padre della 18enne si trova nel carcere di Islamabad da circa due mesi ed è in attesa dell'estradizione. "Credo che non lo vedremo mai in Italia, spero di essere smentita, perché non ci sono patti e un diritto è tutto rimesso alla discrezionalità del Pakistan ed è diventata una farsa", aveva spiegato l'avvocato Barabara Iannuccelli in un'intervista a Cusano Italia Tv. Nazia Shaheen, invece, è ancora a piede libero. Secondo alcune indiscrezioni, la donna si troverebbe in Pakistan, nel Punjab, dove godrebbe della protezione di un fratello poliziotto.

Su di lei spicca un mandato di cattura internazionale.

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