
È come essere colpiti da un fulmine, come prendere una scossa elettrica ad alta tensione, e qualunque essere vivente, umano o animale che sia, raggiunto da questo violento e improvviso elettroshock cade a terra stordito, confuso, disorientato e quasi paralizzato nei movimenti per i crampi generalizzati, ovvero le contrazioni e il blocco di tutti i muscoli del corpo, che perdono temporaneamente la capacità neuromuscolare di azione e di movimento.
Il Taser, detto anche dissuasore o storditore elettrico, è una pistola elettrica in dotazione alle forze dell'ordine italiane come alternativa non letale alle tradizionali armi da fuoco, provoca gli effetti sopra descritti sul bersaglio. Viene usato quando si presenta la necessità di immobilizzare eventuali obiettivi considerati pericolosi, e la persona colpita dai due dardi collegati al dispositivo viene resa immediatamente incapace di muoversi per il blocco muscolare indotto, e per alcuni minuti si trova semicosciente per aver subìto la scarica elettrica, il tempo necessario ai militari per intervenire, arrestare il reo evitando ulteriori aggressioni o salvare eventuali vittime.
Il Taser è a tutti gli effetti un'arma di offesa, progettato per non essere letale e non lasciare danni permanenti, ma in Italia negli ultimi mesi si sono moltiplicate le polemiche riguardo agli effetti collaterali del suo utilizzo, poiché in cinque casi le scosse elettriche, che in genere non durano più di 5 secondi, e il cui effetto svanisce in meno di un minuto, hanno causato alterazioni della respirazione ed aritmie cardiache nei soggetti colpiti, i quali sono deceduti in pochi minuti, pur essendo tutti giovani maschi apparentemente sani, l'ultimo dei quali di soli 35 anni, per i quali sono stati indagati ieri 5 carabinieri a Napoli.
Per una direttiva del ministero dell'Interno il Taser non si può usare a caso e all'improvviso, ci deve essere proporzione rispetto al pericolo in corso o la necessità dell'uso, e l'operatore di polizia è obbligato ad avvisare il cittadino bersaglio che sta affrontando di avere l'arma elettrica pronta ad agire e di mostrargliela, facendo seguire all'avviso verbale il «warning arc» ovvero una prima scossa leggera di avvertimento, alla quale segue il lancio dei dardi verso il soggetto, che cadrà a terra tramortito per qualche minuto, come colpito da un fulmine a bassa intensità elettrica che lo arresta ma non lo uccide.
Ma se quel soggetto è contemporaneamente affetto da patologie congenite o acquisite di tipo cardiache, polmonari e respiratorie, neurologiche, da asma, da malattie ormonali sistemiche, da abuso di alcol o droghe, o è portatore di vari tipi di intossicazioni che ne compromettano il metabolismo, quello stesso soggetto è esposto a un potenziale rischio letale, poiché una volta raggiunto dalla scarica elettrica, può andare incontro a morte rapida per arresto cardiocircolatorio.
Naturalmente le forze dell'ordine che si trovano a operare in urgenza ed emergenza a difesa della propria incolumità e di quella della cittadinanza, non possono certamente chiedere l'anamnesi o conoscere la storia clinica alla vittima prima di colpirla, e sono comunque obbligati a chiamare il soccorso sanitario subito dopo l'immobilizzazione di un soggetto tramite Taser, proprio per sincerarsi che non abbia subìto danni e per evitare complicanze in casi di eventuali patologie concomitanti e nascoste.
Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha dichiarato che ogni volta che si sono verificati questi tragici casi letali, la morte dei soggetti non è stata riconducibile all'utilizzo del Taser, il quale resta sempre un'alternativa all'arma da fuoco e riduce le probabilità di ricorso all'uso letale della forza.
Le contrazioni muscolari involontarie provocate dal Taser per portare all'immobilizzazione del soggetto, sono in pratica dei crampi muscolari che possono coinvolgere anche il cuore, il quale, essendo pure lui un muscolo, può subire durante la contrazione forzata extrasistoli, aritmie e fibrillazione atriale o ventricolare, come anche l'arresto cardiaco, naturalmente in quelle persone che soffrono di patologie presenti in quel momento. Chi ha subìto l'esperienza del Taser sul proprio corpo, ha riferito aver provato un dolore acuto generalizzato, violento e di forte impatto, su tutti i muscoli contratti, con perdita totale della capacità di controllo degli stessi, oltre alla incapacità fisica di riuscire a resistere all'impulso elettrico per tutto il tempo della sua durata. Inoltre le scariche prodotte dal Taser, se ripetute, nei soggetti fragili dal punto di vista polmonare, bloccando temporaneamente i muscoli, possono agire anche su quelli respiratori, laringei, bronchiali e tracheali, compromettendo di fatto la capacità respiratoria del soggetto. Se poi il fermato è in piena agitazione psicofisica, sotto effetto di alcol o peggio di droghe stupefacenti come la cocaina, dimostra aggressività estrema, e ha di conseguenza ipertensione arteriosa e tachicardia, il rischio di effetti fatali delle scariche elettriche aumenta notevolmente, ma non si può colpevolizzare e non difendere chi indossa la divisa e decide di azionare il Taser con lucidità e professionalità, essendo costretti a intervenire in prima istanza con gli strumenti considerati non letali in dotazione per la salvaguardia propria e della cittadinanza da persone con chiari intenti criminali.
La Axon, la società produttrice del Taser, dopo le recenti vicende di cronaca, è intervenuta dichiarando che non esistono evidenze scientifiche che dimostrino una correlazione diretta di causa-effetto tra l'utilizzo del dispositivo e il decesso dei soggetti colpiti, poiché gli impulsi elettrici a basso amperaggio che inducono l'incapacità neuromuscolare cessano immediatamente al termine del ciclo dei 5 secondi della scarica, e che nel 99,7% dei casi non si sono verificate lesioni o danni permanenti nelle persone colpite.
Per la legge italiana il Taser è un'arma propria, quindi è necessario il porto d'armi, per cui l'acquisto per difesa personale da parte di un privato è soggetto ad autorizzazione, si può detenere all'interno della propria abitazione previo il nulla osta rilasciato dalla Questura, ed il suo utilizzo è consentito solo in caso di legittima difesa e solo tra le mura domestiche, in quanto resta vietato portarlo in un luogo pubblico.
Nella lista stilata dall'Onu il Taser rientra tra gli strumenti di tortura, e negli Stati Uniti, dove viene regolarmente utilizzato, negli ultimi
anni ha causato centinaia di morti, tutti decessi, secondo le autorità sanitarie americane, avvenute non per colpa del dispositivo elettrico ma delle patologie cardiologiche che affliggevano chi è accidentalmente deceduto.