Scomparsa Kata, Lega e FdI contro il Pd: "Perché l'immobile non è stato sgomberato subito?"

A seguito di quanto emerso dopo l'arresto dello zio della bimba scomparsa a Firenze, Lega e FdI hanno attaccato l'amministrazione accusando il Pd di non aver contrastato con efficacia le occupazioni abusive. Intanto, un ex-occupante avrebbe denunciato i genitori di Kata per aggressione

La piccola Kataleya Alvarez, scomparsa lo scorso 10 giugno da Firenze
La piccola Kataleya Alvarez, scomparsa lo scorso 10 giugno da Firenze
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L'amministrazione comunale Pd deve fare "mea culpa", per aver sottovalutato il fenomeno delle occupazioni abusive. Questo è quanto sostiene a Firenze il centrodestra, anche alla luce degli ultimi sviluppi legati alla scomparsa della piccola Kataleya Alvarez. A quasi due mesi di distanza dalla sparizione della bambina dall'ex-Hotel Astor (l'immobile occupato nel quale viveva con la madre e il fratello) le forze dell'ordine hanno arrestato lo zio della bimba e altri tre cittadini peruviani con le accuse di estorsione, tentativi di estorsione e rapina, tentato omicidio e lesioni gravi. Gli inquirenti ipotizzano che i quattro gestissero a vario titolo il "racket degli affitti" portato alla luce sin dai primi giorni di indagine: sarebbero stati loro a decidere l'assegnazione delle camere della struttura occupata, non esitando ad usare la violenza quando gli inquilini si rifiutavano di pagare cifre. L'episodio "incriminato", sotto questo aspetto, risalirebbe allo scorso maggio, quando un giovane straniero fu costretto a gettarsi da una finestra dello stabile per sottrarsi ad un pestaggio.

Un ex-occupante denuncia i genitori di Kata

Ma non è tutto, perché nelle scorse ore sono stati sequestrati anche gli smartphone dei genitori di Kata: i due non risultano indagati al momento, ma il sospetto di chi indaga è che le testimonianze rese fin qui non siano complete. La coppia avrebbe omesso alcuni dettagli che potrebbero rappresentare potenziali indizi. Tanto più che, stando a quanto riportato da La Repubblica, i genitori di Kataleya sarebbero stati denunciati da un ex-occupante dell'Astor, con quest'ultimo che li avrebbe accusati lo scorso marzo di averlo aggredito. C'è poi il discorso che riguarda il movente: accanto al sequestro per ritorsione, gli investigatori starebbero valutando secondo La Nazione anche la pista che porta al gesto di una persona isolata. La questione si è tuttavia spostata anche sul piano politico, perché l'inchiesta sta dipingendo l'ex-Hotel Astor alla stregua di un "presidio di illegalità". E in una nota, la Lega non ha risparmiato dure critiche al sindaco Dario Nardella e alla sua giunta, ricordando come lo sgombero dell'edificio si sia concretizzato a sette mesi dall'occupazione e solo dopo la scomparsa della bambina.

La Lega: "Possibile che il Pd non si sia reso conto di quanto avveniva all'Astor?"

"Possibile che il Comune in sette lunghi mesi mesi non si sia mai reso conto di una situazione così grave? Siamo estremamente preoccupati per come questa amministrazione di sinistra sottovaluti a nostro avviso il fenomeno delle occupazioni abusive - il commento di Federico Bussolin e Federico Bonriposi, esponenti della sezione fiorentina del Carroccio - siamo pertanto a chiedere al sindaco di sollecitare subito la magistratura competente affinché consenta di sgomberare tutti gli immobili occupati. Per riportare legalità in città". Ancor più duri i rappresentanti di Fratelli d'Italia, che in un comunicato hanno attaccato i "dem" indicando come potenziale causa del "boom" delle occupazioni il sostegno che il Partito Democratico avrebbe a loro dire garantito al Movimento lotta per la casa.

FdI: "Il Pd faccia mea culpa"

“Apprendiamo dell’arresto dello zio di Kataleya, il quale sarebbe coinvolto in una spedizione punitiva e nel racket degli affitti.

Quello succede quando si avalla politicamente un’organizzazione politica che ha come scopo l’occupazione indiscriminata di ogni bene: pubblico e privato - il pensiero di Jacopo Cellai, Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo, esponenti di FdI - il PD faccia “mea culpa” su tutto ciò che è avvenuto nello stabile di via Maragliano e smetta di prestare il fianco al Movimento lotta per la casa. Tra l’altro pare che dalle indagini emergano altre indiscrezioni sconcertanti. Gli arrestati, oltre agli occupanti abituali, chiedevano soldi anche agli ospiti di questi ultimi”.

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