"Hai un euro?". La scusa dei 13enni per picchiare e rapinare i passanti

Tre minorenni sono stati accusati di aver messo in piedi una baby gang capace di effettuare quattro rapine in poco meno di quarantott'ore, a Firenze. Si avvicinavano alle vittime chiedendo loro un euro in prestito

"Hai un euro?". La scusa dei 13enni per picchiare e rapinare i passanti

Si avvicinavano alle vittime con una scusa: di solito chiedevano loro un euro in prestito. Poi però scattava la violenza: all'improvviso la vittima veniva picchiata e rapinata, per poi darsi alla fuga. Questo il modus operandi di una baby gang composta da tre giovanissimi, rintracciati a Firenze nelle scorse ore dalle forze dell'ordine e accusati di aver messo a segno ben quattro colpi in poco meno di due giorni. O meglio, solo uno di loro, un ragazzino di quattordici anni, è stato denunciato per rapina aggravata continuata e in concorso: gli altri due hanno tredici anni e in virtù della loro età non sono imputabili (ma sono comunque stati segnalati alla Procura dei Minori). Stando a quanto riportato dalla stampa fiorentina, i fatti si sarebbero verificati nei giorni scorsi in una zona non troppo distante dal centro storico.

E la tecnica utilizzata dagli indagati sarebbe stata quasi sempre la medesima: nel primo caso, risalente allo scorso martedì, gli adolescenti si sarebbero avvicinati ad un giovane, chiedendogli un euro. Poi però gli avrebbero messo le mani addosso ed approfittando della sorpresa sarebbero riusciti a prendergli una banconota da 20, prima di fuggire. Nel secondo episodio contestato avrebbero invece avuto meno fortuna: il gruppo avrebbe immobilizzato un altro ragazzo frugandogli poi nelle tasche alla ricerca di denaro o oggetti preziosi, ma quest'ultimo non aveva niente con sé. A distanza di qualche ora, i minorenni avrebbero "alleggerito" altre due persone: le avrebbero bloccate in una via particolarmente isolata e le avrebbero spinte contro un muro, a suon di calci e pugni. E sarebbero in questo modo riusciti a farsi consegnare 45 euro ed uno smartphone. Ulteriori accertamenti hanno infine portato i poliziotti a collegare questi tre episodi anche con un quarto in fase di ricostruzione, ma che secondo i primi accertamenti sembrerebbe essere avvenuto nella stessa area e con analoghe modalità.

Anche in quell'occasione uno studente sarebbe stato infatti spinto dai tredicenni e obbligato a consegnare il proprio telefono. Le indagini stanno ad ogni modo proseguendo e a breve potrebbero esserci novità. Sulla base di quanto riportato dalle cronache locali non si tratterebbe però di un avvenimento inedito e già nelle scorse settimane due esponenti fiorentini della Lega, Federico Bussolin e Federico Bonriposi, avevano già posto la questione all'attenzione generale, non risparmiando una stoccata all'amministrazione di centrosinistra.

“Quando un quartiere è interessato dal fenomeno delle baby gang, ogni cittadino teme per la propria sicurezza domestica - il loro pensiero, espresso sulla pagina Facebook della sezione fiorentina del Carroccio - per questo, per difendersi occorrono apposite telecamere di videosorveglianza da installare in ogni zona a rischio. Dov'è la sicurezza tanto garantita dal sindaco Nardella?”.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica