
Quello di ieri, 17 giugno, è stato un pomeriggio segnato da una violenza brutale e sconvolgente a Racale (Lecce). Teresa Sommario, impiegata 54enne residente nel paese, è stata uccisa nella sua abitazione di via Toscana, colpita ripetutamente con un’ascia in diverse parti del corpo. Una tragedia che ha lasciato sgomenta l’intera comunità.
La confessione
Le indagini dei carabinieri si sono subito focalizzate su Filippo Manni, il figlio 21enne della donna. Il giovane è stato fermato mentre vagava per le strade di Racale in evidente stato di alterazione, e condotto in caserma. Davanti ai militari ha confessato l’omicidio della madre, spiegando di averla colpita con un’ascia al culmine di un litigio scatenato da un rimprovero: la donna lo aveva accusato di essere entrato in casa senza neppure salutarla.
"Ad un certo punto mi si è spento tutto. Sono salito al piano di sopra, ho preso l'ascia e l'ho uccisa. Altre volte per scherzo l'ho pensato dicendoglielo e oggi l'ho fatto" - ha detto Manni davanti al magistrato e al suo legale, l'avvocato Francesco Fasano, secondo quanto si è appreso, senza far trapelare emotività e ravvedimento.
In carcere
Il 21enne è stato trasferito in carcere, in attesa di comparire davanti al giudice per le indagini preliminari. Nei suoi confronti è stato disposto un alto livello di sorveglianza. Intanto, per venerdì 20 giugno è stata programmata l’autopsia sul corpo di Teresa Sommario, che sarà eseguita dal medico legale Alberto Tortorella.
I fatti
Dopo aver commesso l’omicidio, il giovane è uscito di casa camminando senza una direzione precisa, visibilmente scosso e confuso. L’arma del delitto, un’accetta utilizzata comunemente nei campi scout, è stata riconosciuta come quella con cui ha colpito la madre. Filippo infatti da bambino faceva parte del gruppo dei "lupetti" dello scautismo. Teresa Sommario è stata colpita con ferite gravi alla nuca, alla testa e al petto. Nonostante l’intervento tempestivo degli operatori del 118, la donna è deceduta sul posto, riversa a terra in una scena drammatica.
L’intera comunità di Racale è rimasta profondamente scossa dall’accaduto. La famiglia era conosciuta e benvoluta da tutti come racconta il sindaco, Antonio Salsetti. "Siamo sconvolti, atterriti da una tragedia inverosimile – spiega - anche perché io stesso ero molto vicino alla famiglia, conoscevo bene Teresa, conosco i suoi figli, il suo ex marito, Daniele Manni, attuale assessore ai Lavori pubblici e all’Urbanistica, Vediamo cosa accadrà nelle prossime ore e cosa verrà fuori dagli accertamenti. Ma resta un’amarezza profonda, indicibile in me e in tutti coloro che conoscevano Teresa. È uno di quei fatti che ti lascia attonito, che non vorresti mai voluto vivere, che non avresti mai voluto che accadesse. È successo e dobbiamo, con l’anima in pena, prenderne atto".
Chi era il killer
Filippo Manni, studente di Economia a Roma, era tornato nel paese da circa due settimane e stava lavorando temporaneamente come bagnino. Sembra che volesse partecipare con entusiasmo ai festeggiamenti in onore del patrono, san Sebastiano. Filippo ha due fratelli gemelli; uno di loro ha lanciato l’allarme dopo aver udito le urla della madre. Poco dopo, sul posto sono intervenuti i carabinieri.
"Avevo incontrato Filippo nei giorni scorsi in paese – prosegue il sindaco Antonio Salsetti – ed era sorridente, sereno, come sempre. Ci siamo salutati con la consueta cordialità. Che io sappia, non aveva alcun problema, non aveva mai manifestato un’indole violenta, era un ragazzo tranquillo. Non era irascibile, non aveva mai dato segni tali da poterlo ritenere capace di compiere un gesto inconsulto. Sono davvero sconvolto, così come tutta la comunità di Racale. Una grande famiglia allargata di 10 mila, dove tutti si conoscono. E dove ora tutti cercano risposte per una tragedia caratterizzata da una violenza inaudita".
I litigi con la madre
In queste ore gli investigatori stanno cercando di chiarire le ragioni che hanno scatenato la furia del giovane nei confronti della madre.
Secondo le prime informazioni, i dissapori potrebbero essere legati alle scelte di Filippo riguardo agli studi: pare che stesse pensando di lasciare l’università per dedicarsi alla sua grande passione, la chitarra, valutando anche l’iscrizione al Conservatorio di Lecce. Non solo: i conflitti potrebbero riguardare anche un incidente automobilistico avvenuto pochi giorni fa, quando il 21enne aveva danneggiato l’auto di famiglia.