Cronaca nera

"Voglio tornare a casa". La (finta) bimba su Tik Tok che dice di essere Kata

Un video su Tik Tok riproduce l'immagine di una bambina che sembra Kata, la bimba peruviana scomparsa 11 giorni fa a Firenze. "Mi manca troppo mia mamma", ma il filmato è falso. Oggi nuovo vertice in procura

Un frame del video di TikTok generato con l'intelligenza artificiale
Un frame del video di TikTok generato con l'intelligenza artificiale

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"Voglio tornare a casa". La (finta) bimba su Tik Tok che dice di essere Kata

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"Ciao a tutti, sono la bimba che è stata rapita". Lo racconta la protagonista di un video, diventato virale su TikTok, che sembra la piccola Kata, la bimba peruviana di 5 anni scomparsa da Firenze nel primo pomeriggio di sabato 10 giugno. In realtà, si tratta di un contenuto generato con l'intelligenza artificiale: è finto. Kata non è stata ancora ritrovata. Proprio oggi in prefettura ci sarà un nuovo vertice per fare il punto sulle indagini e programmare le prossime attività investigative. Intanto, le ricerche della piccina si allargano fuori dai confini dell'Italia.

Il video (finto) con Kata

"Mi chiamo Kata e sono la bambina che è stata rapita a Firenze, dall'ex albergo Astor, il 10 giugno verso le 15", dice la bimba del video. Poi lancia un appello: "Vi prego di aiutarmi. Se qualcuno ha visto i miei rapitori contattate le forze dell'Ordine al numero 112 o 113. Voglio tornare a casa dai miei genitori, mi manca troppo mia mamma. Spero che con questo video si possano accelerare i tempi del mio ritrovamento. Alla fine del video sarà mostrata una mia foto reale. Fatelo girare. Ogni secondo può essere prezioso. Più tempo passa e più difficile è la strada del ritorno. Grazie mille".

L'esperto: "Video inquietante, i legislatori dovranno intervenire"

Il video, apparso su TikTok, ha ottenuto migliaia di like. Alcuni utenti hanno pensato che la bimba del filmato potesse essere davvero Kata - ma non lo è - rimanendo disorientati. E così è cominciato un tam tam di condivisioni che, nel giro di poche ore, ha fatto "esplodere" il social di fake news. "La tecnologia è ormai alla portata di chiunque. Di software e applicazioni che sfruttano in questo modo l'intelligenza artificiale se ne trovano tanti, non è troppo difficile. - ha spiegato a Il Tirreno il professor Antonio Cisternino, presidente del sistema informatico dell'Università di Pisa - La qualità non è nemmeno la migliore, viene animato il volto ma l'immagine resta 'piattà. Chiunque può utilizzare la tecnologia dell'Ia generativa. Operazioni del genere seguono il sensazionalismo. La leva non è informativa, non c'è funzione sociale. E' inquietante, prima o poi i legislatori dovranno intervenire. A parte essere macabro qual è il senso? Non ce ne sono. Non fai altro che generare nei cari della bambina sentimenti di tristezza o anche peggio".

Il punto sulle indagini

Nel pomeriggio di oggi ci sarà un summit con gli investigatori in procura per fare il punto sulle ricerche della bimba. Sulla scorta degli elementi investigativi raccolti dai Carabinieri del Ros e dal nucleo investigativo del comando provinciale di Firenze, gli inquirenti pianificheranno le prossime attività. Ieri pomeriggio, invece, il generale dei carabinieri in congedo Luciano Garofano, biologo ed ex comandante del Ris di Parma, ingaggiato come consulente dai genitori di Kata, ha effettuato un sopralluogo (autorizzato dalla procura) nell'ex hotel Astor. Intanto, il profilo della bambina è stato acquisito dall'Interpol.

Al vaglio degli inquirenti anche l'ipotesi di una pista romena.

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