La colpa delle migrazioni? Lo smartphone. Sono sempre state fortissime le polemiche, in Italia, per quei migranti seduti comodamente in un centro profughi con in mano "smartphone di ultima generazione". Alcuni dicono: perché hanno cellulari così se fuggono dalle guerre? Dall'altra parte rispondono: è l'unico modo per rimanere connessi con la loro terra.
Gli 007 e gli smartphone
Bene, secondo l'ultimo rapporto degli 007 italiani, però, gli smartphone non sarebbero solo un modo per telefonare ai cari rimasti in Patria. Sarebbero invece la colpa delle migrazioni. O un catalizzatore.
"Fenomeni come le migrazioni di massa hanno assunto dimensioni un tempo impensabili - si legge nella relazione annuale dell'intelligence presentata ieri - Ciò come conseguenza non solo di conflitti vecchi e nuovi in atto nello scenario internazionale, ma anche in esito alla circolazione globale dell'informazione che - portata negli angoli più remoti del pianeta da tablet e smartphone- accresce l'insofferenza verso condizioni di miseria e sopraffazione e veicola come accessibile, grazie alla mediazione di trafficanti senza scrupoli, la prospettiva di una vita migliore slegata dai destini del proprio Paese di origine".
L'equazione è semplice da comprendere: l'arrivo di smartphone e tablet nei paesi in via di sviluppo permette agli abitanti di quei luoghi di vedere "dal vivo" le (favorevoli) condizioni di vita in Europa e in Occidente. Lì dove una volta servivano le testimonianze dei compatrioti tornati a casa dopo un lungo periodo di migrazione, ora ci sono i cellulari con video, notizie e fotografie a disposizione.
E così, spiegano gli 007, i profughi sviluppano "la prospettiva di una vita migliore" e provano ad arrivare nel Vecchio Continente, magari affidandosi ai trafficanti. Per poi scoprire che l'Europa non è l'Eldorato tanto sognata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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