Cronache

Addio direttore Caputo: anima del "Giornale" fino all'ultimo giorno

Lo storico inviato si è spento dopo il passaggio di consegne. La lezione: "Pensate sempre al lettore"

Addio direttore Caputo: anima del "Giornale" fino all'ultimo giorno

Fare un giornale significa spesso mettere da parte le emozioni e sforzarsi di fornire ai lettori le notizie, le storie e le analisi che cercano sul loro quotidiano. È il nostro lavoro, la vostra lettura.

Ma proprio perché Il Giornale è soprattutto vostro, oggi pensiamo che questo spazio debba essere riempito dal comune senso di dolore, gratitudine e immenso rispetto per Livio Caputo, che ieri ci ha lasciato.

Cosa abbia rappresentato per questo quotidiano non sta certo a noi ricordarlo: dalle corrispondenze ai commenti, fino allo scoop della casa di Montecarlo, è stato un fuoriclasse del giornalismo, ma soprattutto un galantuomo come non se ne vedono più. Semplicemente, se ne va l'ultimo della generazione di campioni che hanno contribuito a far sorgere, e poi a rendere sempre più forte, la voce liberale e moderata dell'Italia produttiva, fieramente occidentale, geneticamente anti-comunista: questo Giornale.

All'interno trovate i ricordi di chi lo ha conosciuto meglio di noi, troppo acerbi per aver condiviso con lui la vita di redazione, non per ammirarne l'innato stile, la visione internazionale, la grandezza di inviato, l'enorme amore per la sua testata.

Ed è proprio questo suo senso di appartenenza che lo ha portato - già gravemente malato nel fisico ma ancora splendidamente lucido nella mente - ad accettare l'incarico di direttore responsabile ad interim del Giornale un mese fa: «Sono commosso che me lo abbiate chiesto: per me è l'ultimo onore», ci disse.

In queste settimane, Livio è stata una presenza saggia che ci ha accompagnati e indirizzati al timone del Giornale. Lo scambio di opinioni con lui è stato un privilegio e - oltre alla riconoscenza per l'aiuto e il supporto - porteremo con noi una lezione: «Pensate sempre a quello che interessa davvero al lettore. Il Giornale non è solo un quotidiano, è una famiglia».

Se n'è andato nel giorno in cui ha consegnato la guida del Giornale nelle mani del nuovo direttore Augusto Minzolini, che si insedierà oggi.

Ci piace pensare che abbia stretto un patto con il destino affinché gli permettesse di portare a casa l'ultimo servizio. Come sempre, lo ha fatto da fuoriclasse.

Grazie, direttore.

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