Cronache

Arrestato egiziano che truffava le assicurazioni

Risultato intestatario di 67 autovetture, pagava le compagnie assicurative con assegni a vuoto

Arrestato egiziano che truffava le assicurazioni

E’ stato arrestato a Bollate un egiziano che truffava le assicurazioni pagandole con assegni a vuoto. La lunga indagine condotta dagli agenti ha portato a scoprire 67 vetture intestate a suo nome, oltre a diverse truffe e documenti falsi in suo possesso. Tutto è partito alla fine del 2018 da un normalissimo controllo di routine da parte della Polizia locale del comando di via Garibaldi di Bollate. Durante un incidente stradale una delle macchine coinvolte è risultata appartenere a persona diversa rispetto al guidatore.

A quel punto i vigili hanno preferito approfondire il controllo rivolgendosi al Pra, il Pubblico registro automobilistico. E magicamente diventano 23 i veicoli intestati al proprietario dell’auto incidentata. Continuando i controlli le macchine salgono a 46 e infine a 67. Tutte appartenenti alla stessa persona. Subito gli inquirenti decidono di allargare la loro indagine alle compagnie assicurative e alle agenzie di pratiche auto. Secondo quanto raccolto un uomo avrebbe stipulato molte assicurazioni, pagandole con assegni a vuoto e facendo passaggi di proprietà verso persone inesistenti e quindi non reperibili in alcun modo.

Gli operatori del Comando insieme al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Rho-Pero, attraverso un accurato lavoro, arrivano a identificare su un documento la foto di un uomo di origine egiziana, sul quale pendeva una pena di 8 mesi di carcere, per un ordine di carcerazione del 2016. In men che non si dica gli agenti sono riusciti a scovare l’appartamento in via dei Transiti, in zona Pasteur, dove risiede il truffatore a Milano. Grazie anche all’aiuto del Nucleo Centrale di Polizia Giudiziaria del Comando di Polizia Locale di Milano. L’egiziano di 50 anni è stato così arrestato.

Durante la perquisizione della sua casa sono state trovate quattro carte di identità italiane, un permesso di soggiorno, due codici fiscali e delle banconote. Tutto rigorosamente falso, sia i documenti che i contanti. Il blocchetto di assegni recuperato risulta ancora da verificare. Le accuse sono quelle di possesso di documenti di identificazione falsi, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate e l’utilizzo di permesso di soggiorno contraffatto. Il giudice ha convalidato l’arresto e l’uomo è stato condotto in carcere.

Le indagini da parte delle Forze dell’ordine proseguono.

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