Il baritono, gli sposini, i reporter I loro sogni schiantati sulle Alpi

Destini incrociati sull'aereo maledetto. E un padre, guardando la tv, scopre che tra le vittime c'è anche la figlia con il fidanzato

Tredici nazionalità coinvolte, 150 vittime, ognuna con un passato alle spalle, una storia. Pagine di vita che rimangono in penombra, mentre i riflettori puntano a scoprire cosa abbia causato lo schianto dell'Airbus di Germanwings sulle Alpi Francesi.

Mohamed Tehrioui, 24 anni, e Asmae Ouahoud El Allaoui, 23 anni erano saliti su quel maledetto volo Barcellona-Düsseldorf in viaggio di nozze. La coppia marocchina si era sposata pochi giorni fa proprio in Spagna. Si apprestavano ad affrontare insieme il futuro e invece il loro nome compare nella lista dei cadaveri, che l'esercito francese e le squadre del soccorso alpino della polizia di Grenoble, partendo dal campo volo di Seyne-Les-Alpes, dovranno identificare.

Il caso ha voluto che il tragico destino dei due sposini si intrecciasse con quello di Gabriela Luján Maumus, 28 anni, e del suo fidanzato Sebastián Greco, che avevano prenotato quella tratta mesi fa. «Stavo vedendo in tv la tragedia dell'aereo e mai avrei immaginato che mia figlia fosse a bordo - piange disperato Mario Maumus, papà della ragazza -. Da tempo lei e Sebastiàn stavano facendo un viaggio in diversi Paesi europei. Erano stati a Roma, Barcellona e da lì volevano recarsi in Germania. Ho ricevuto la telefonata di mia moglie che mi avvertiva proprio mentre guardavo in televisione la vicenda dell'aereo caduto».

Il baritono Oleg Bryjak e il contralto Maria Radner erano saliti a bordo dopo essersi esibiti nella versione spagnola del «Sigfrido» di Wagner. Lei aveva portato anche il figlio e il marito ad applaudirla al Gran Teatre del Liceu di Barcelona e insieme stavano rientravano a Düsseldorf. Stessa meta per due cittadini giapponesi, Satoshi Nagata, di 60 anni, e Junichi Sato, 40enne.

La tragedia, infatti, non ha coinvolto solo Spagna, Francia e Germania, come si credeva subito dopo lo schianto, ma anche Argentina, Australia, Belgio, Colombia, Danimarca, Regno Unito, Israele, Giappone, Marocco, Messico e Paesi Bassi, secondo quanto dichiarato dal ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius.

Ieri il governo spagnolo ha confermato l'identificazione di 51 cittadini, tra cui Ariadna Falguera, moglie di uno dei leader della sinistra catalana, Luìs Junca. Si sa che sull'A320 si erano imbarcati anche due giornalisti sportivi iraniani, Milad Hojatoleslami del sito Tasnim, e Hussein Javadi, reporter del Vatan Emrouz. Entrambi erano stati a Barcellona per seguire la partita di calcio dei blaugrana contro il Real Madrid e avrebbero dovuto proseguire il loro viaggio per l'Austria, per assistere insieme a un altro evento sportivo. Il destino quantomai beffardo ha voluto, poi, che Julian Pracz-Bandres, neonato di sette mesi, morisse tra le braccia della mamma, Marina Bandres Lopez Belio, 37 anni, di origine spagnola, che era andata in Spagna proprio per il funerale di uno zio. «Viveva a Manchester da anni e aveva comprato i biglietti aerei all'ultimo minuto», si dispera il marito Pawel Pracz. Tra le altre vittime britanniche, anche il manager cinquantenne Martyn Matthews, padre di due figli, diretto in Germania per lavoro, e il ventottenne Paul Andrew Bramley, che studiava a Lucerna, in Svizzera. Tra gli americani i morti sono tre, ma per ora sono state identificate solo Yvonne Selke e sua figlia Emily. Anche il Kazakistan sta cercando conferme per tre vittime, come il Messico, e per oggi sono stati programmati voli speciali che permetteranno ai parenti di raggiungere il luogo del disastro. Miracolata è stata invece la squadra di calcio svedese del Dalkurd Borlangetante, che ha cambiato volo all'ultimo.

E pensavano di essere stati fortunati anche i sedici studenti tedeschi del liceo Joseph Koenig di Haltern am See: tutti i compagni volevano andare a Llinars del Vallés, per partecipare allo scambio culturale tra la loro

scuola e quella spagnola, invece era capitato proprio a loro. Avevano esultato, festeggiato, brindato, senza sapere che l'essere stati estratti a sorte equivaleva ad aver vinto il primo premio della lotteria della morte.

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