"Credo sia compito di chiunque analizzi queste cose denunciare e allarmare chi oggi può prendere contromisure contro questa possibilità": così il presidente dell'Inps, Tito Boeri, nella sua lectio magistralis a Modena, per la lettura annuale Ermanno Gorrieri 2016, presentando uno stress test del sistema di protezione sociale, dove è tornato sul tema dei rischi che corre la generazione '80 che, "se dovesse avere la sfortuna di un periodo lungo di disoccupazione senza contributi di anche dieci anni, dovrebbe ritardare la propria uscita dal lavoro e andare in pensione a 75 anni".
Boeri ha analizzato questa possibilità nell'ambito di uno scenario che ha definito estremo di un giovane che rischia lunghi anni di assenza di contributi all'inizio della propria carriera lavorativa."Una bassa copertura, i problemi di protezione sociale, l'ingresso ritardato nel mercato del lavoro - ha spiegato Boeri - possono creare problemi non piccoli alle giovani generazioni anche sul piano previdenziale". "O facciamo adesso delle cose importanti per ridurre la disoccupazione giovanile - ha detto ancora il presidente dell'Inps -, o facciamo cose importanti per aumentare il grado di copertura contro il rischio di disoccupazione per impedire che chi perde il lavoro non sia adeguatamente protetto. O adesso facciamo cose importanti nell'affrontare il problema della povertà in Italia - ha aggiunto - o altrimenti rischiamo di avere degli effetti di lungo periodo e che saranno molto pesanti per le giovani generazioni". Boeri, che si è interrogato sul tema 'Povertà e diseguaglianzà, presentando lo 'stress test' ha spiegato che "ci sono statti degli effetti molto marcati della grande recessione, della crisi dell'Eurozona sulla povertà nel sud dell'Europa". "Questi effetti - ha poi aggiunto - erano tutt'altro che inevitabili e sono stati associati da una parte agli effetti sulla disoccupazione di quelle riforme parziali che erano state fatte in passato al nostro mercato del lavoro e che hanno fatto sì che la caduta del reddito nazionale abbia generato molta più disoccupazione che le recessioni precedenti, ed in Paesi che hanno meno dualismi contrattuali.
Non abbiamo strumenti adeguati di protezione sociale per chi è in età lavorativa e perde il lavoro - ha detto ancora - soprattutto non abbiamo strumenti di assistenza di base di contrasto alla povertà come quelli che esistono nella stragrande maggioranza dei Paesi europei e in particolare del nord Europa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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