Cronache

Caro bollette, la protesta dei sindaci: a rischio i servizi essenziali

Crescono le adesioni all'iniziativa lanciata dall'Anci di spegnere, in segno di protesta simbolica, palazzi e simboli cittadini per far sentire la voce dei sindaci contro il caro bollette che inciderà per 550 milioni di euro

Sindaci italiani contro il caro bollette
Sindaci italiani contro il caro bollette

La protesta sul caro-energia corre sui social e coinvolge tutti i sindaci italiani mettendo a rischio i bilanci comunali. Sono infatti migliaia le adesioni alla protesta simbolica che giovedì vedrà spente, per pochi minuti, piazze e luoghi simbolici dei Comuni italiani per protestare contro il caro bolletta che intacca pesantemente anche i bilanci pubblici e mette a rischio risorse i servizi di assitenza.

Fronte trasversale contro il caro-bollette

Da Nord a Sud le associazioni regionali hanno raccolto l'invito del presidente Anci che ha parlato senza mezzi termini di rischio di "tagli ai servizi essenziali" qualora il governo non intervenisse con ristori adeguati. Anci Marche con il presidente Valeria Mancinelli ha rilanciato la “giusta presa di posizione contro il caro bollette per i rischi che esso avrà sui bilanci comunali e sull'erogazione dei servizi alla comunità“. Stesso piglio usato da Mauro Guerra presidente di Anci Lombardia. “C’è il grande tema dell'equilibrio di parte corrente dei bilanci dei comuni - ha spiegato Guerra sui social -. Oggi messo pesantemente in discussione dagli straordinari incrementi dei costi delle materie prime e dell'energia che, oltre che su famiglie e imprese, si abbattono anche sui Comuni in modo molto pesante. Si pensi soltanto ad esempio all'illuminazione pubblica, agli impianti dei servizi comunali“.

Aggravi per 550 milioni sulle casse pubbliche

L'Anci stima per le amministrazioni comunali un aggravio di almeno 550 milioni di euro, su una spesa complessiva annua per l'energia elettrica che oscilla tra 1,6 e 1,8 miliardi di euro. La protesta si concretizzerà quindi giovedì quando verranno spente le luci in piazze e monumenti cittadini, come annunciato dal primo cittadino di Reggio Emilia, Luca Vecchi, che oscurerà per mezz'ora le luci del Ponte di Calatrava. "La mancata istituzione di un Fondo per la compensazione dei maggiori oneri sostenuti dagli enti locali per l'incremento dei costi dell'energia elettrica e del gas - denunciano all’Anci - rischia di portare all'interruzione dei servizi pubblici".

La protesta arriva a Bruxelles

Intanto dall’Europarlamento è intervenuto anche il deputato leghista Angelo Ciocca che ha portato all’attenzione di Bruxelles e dell’Ue la questione rincari. "Il caro-energia è una bomba ad orologeria a danno di cittadini, famiglie e imprese - ha spiegato Ciocca -. Chiediamo di fare presto: servono almeno 5 miliardi per mitigare gli aumenti delle Bollette di luce e gas o si rischia di compromettere la ripresa economica del nostro Paese. Ma poi servono interventi strutturali politici che impediscano giochi al rialzo su gas e energia“. Di più. “Il prezzo dell’energia è diventato insostenibile per le aziende - ha rimarcato Ciocca -. In particolare quello del gas, cresciuto di oltre il 700% dal 2019. Abbiamo chiesto al governo misure per aiutare interi settori industriali.

Ancora oggi il nord-ovest è il nucleo dell’industria italiana e rischia di fermarsi paradossalmente proprio nei giorni in cui gli ordini sono tornati ad essere quelli del pre-pandemia“.

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