Chiude il locale un'ora prima e viene multato: il caso a Verona

Multa di oltre 500 euro per Patrizio Violante: "Farò ricorso, parliamo di una follia"

Chiude il locale un'ora prima e viene multato: il caso a Verona

“Complimenti ai nostri sceriffi”: questo l’esordio in un lungo post su Facebook di Patrizio Violante, proprietario di tre locali a Verona. Uno di questi, la pizzeria “La Benedetta”, è stato sanzionato dalle autorità lo scorso 28 maggio. Il motivo? Aver chiuso l’esercizio un’ora prima rispetto al solito.

Come raccontato dallo stesso Violante, la sanzione è stata comminata lo scorso 28 maggio durante un controllo della polizia amministrativa: multa da 536,40 euro. Il titolare aveva infatti deciso di chiudere il locale un’ora prima, ma non avendolo comunicato al Comune è emersa la discrepanza tra l’orario esposto nel cartello del locale e l’orario comunicato agli uffici del Comune.

“Chiudiamo prima per evitare problemi col vicinato”, ha spiegato l’imprenditore di Verona nel suo post sui social. Ma c’è di più: “Farò ricorso tramite il mio avvocato e ho già chiamato Striscia La Notizia – ha raccontato al Corriere del VenetoParliamo di una follia. Faccio questo lavoro da 27 anni e non mi era mai successa una cosa del genere”. La legge parla chiaro, ma Violante si appella al buonsenso: “Anche perché qui nessuno ha ‘sforato’, semmai qui si chiude addirittura prima”.

Il proprietario della pizzeria ha ricevuto numerosi attestati di solidarietà e vicinanza dai colleghi ed è stata organizzata una colletta per pagare la multa. Silenzio, invece, dalle associazioni di categoria. Ciò che è certo è che la storia non si chiuderà qui: “Ci sono gli estremi per andare davanti al giudice di pace. Io sono un ristoratore che dà lavoro a oltre trenta famiglie. Faccio impresa. Una cosa così è folle”. Sempre su Facebook, Violante ha annunciato di voler portare avanti una petizione per eliminare la sanzione prevista dall’articolo 32 della legge regionale 29/07.

Sul caso è intervenuto anche l’assessore al Commercio, Nicolò Zavarise: “La legge è legge e si deve rispettare. Dopodichè ci sono alcune normative che sulla base del buon senso e della praticità andrebbero riviste”, riporta L’Arena.

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