Cronache

"Ci sono gli elementi". Così il tabaccaio si difende

Sandro Fiorelli è stato indagato dalla procura di Cassino per omicidio colposo dopo aver sparato e ucciso un ladro trovato nella sua abitazione

"Ci sono gli elementi". Così il tabaccaio si difende

La legittima difesa per il tabaccaio che ha sparato e ucciso un ladro che si era introdotto nella sua abitazione sta diventando ben più di un'ipotesi. Ci sono gli elementi per il riconoscimento della scriminante, "le indagini sono in corso, attendiamo le evoluzioni". Questa è la linea adottata dal legale difensivo di Sandro Fiorelli, ora indagato per omicidio colposo dalla procura di Cassino. "Molti accertamenti sono stati espletati tra le 19.30 e la notte. Sono stati compiuti in maniera attenta e rigorosa. Ci sono gli elementi per il riconoscimento della legittima difesa", ha spiegato ancora il legale. Gli inquirenti parlano di un atto dovuto per far proseguire le indagini e intanto si cercano ancora i tre complici, fuggiti con un'auto chiara.

L'attenzione ora è concentrata sulla definizione della dinamica dei fatti, dei quali il tabaccaio ha già fornito la sua versione. La vittima, il romeno Mirel Joaca Bine di 34 anni, pare abbia puntato una pistola contro Sandro Fiorelli, che in quel momento era appena rientrato nella sua abitazione insieme al figlio adolescente. È stato il ragazzino ad accorgersi di presenze sospette all'interno della villetta di Santopadre, in provincia di Frosinone. È a quel punto che il commerciante, spaventato, ha imbracciato il fucile calibro 12 regolarmente detenuto.

"Sono uscito di casa e mentre facevo il giro della villetta un uomo mi si è parato davanti. Impugnava una pistola, me l’ha puntata contro e a quel punto ho sparato", ha detto al Corriere della sera Sandro Fiorelli. "Quando mi ha visto stava per fare fuoco e invece io ho sparato per difendermi", ha proseguito. Ancora non è chiaro se l'arma fosse caricata a salve o con proiettili veri. Quel che però si apprende da alcune fonti investigative è che pare che la pistola impugnata dal romeno avesse un colpo in canna. Se questa indiscrezione venisse confermata andrebbe ad avvalorare la versione fornita dal tabaccaio e, quindi, a sostenere la tesi della legittima difesa per Sandro Fiorelli.

Il tabaccaio era già stato vittima di furti in passato e ultimamente in quella zona del frusinate, che comprende anche il centro di Sora, si sono verificate numerose effrazioni con furto all'interno delle abitazioni. Gli investigatori non escludono l'ipotesi che anche questi colpi o, almeno, una parte siano stati effettuati proprio dalla banda che nella serata di ieri si è introdotta all'interno dell'abitazione di Sandro Fiorelli.

Quando il tabaccaio ha sparato e ucciso Mirel Joaca Bine, gli altri tre banditi in un primo momento si sono dati alla fuga, poi sono tornati indietro forse per recuperare il loro compagno ma sono stati nuovamente fatti scapppare da Fiorelli con alcuni colpi di fucile sparati in aria.

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