"Se mio padre è colpevole, pena doppia per dare un segnale". Matteo Renzi in un'intervista ad Otto e mezzo parla della vicenda che sta coinvolgendo suo padre, Tiziano, ovvero l'inchiesta Consip. "È una situazione strana e surreale, si parla di relazioni pericolose. Se c'è un genitore o un parente di un politico indagato, una volta ci si inventava chissà che cosa per scantonare. Per me invece i cittadini sono tutti uguali quindi non solo mio padre deve andare a processo subito, ma, se colpevole, mi piacerebbe dire che per lui ci vorrebbe una pena doppia. Ma i processi non li fate voi giornalisti, ma le aule del tribunale. Se è colpevole dev'essere condannato più degli altri cittadini, ma i processi non si fanno sui giornali". Poi l'ex premier ha aggiunto: "Se ci sono dei ricatti, dei reati, delle tangenti c’è il dovere di fare i processi. Noi siamo persone perbene e non abbiamo paura dei processi". Poi Renzi ha parlato anche del ministro dello Sport, Luca Lotti su cui pende la minaccia di una mozione di sfiducia da parte di M5s e Lega Nord: "Non deve dimettersi. Conosco Lotti da anni, la moglie e i figli devono sapere di aver una persona straordinariamente onesta in casa -ha spiegato l'ex premier-. Ci sono leader politici che scaricano gli altri. Io, come è successo con Delrio, Boschi e oggi Lotti, dico che non accetto processi
sommari".
Intanto nel pomeriggio il padre di Renzi è stato ascoltato dai magistrati per tre ore durante il primo interrogatorio.
E al termine del lungo colloquio con i magistrati ha parlato il suo avvocato, Federico Bagattini: "Il coinvolgimento di Tiziano Renzi nella vicenda Consip "è un classico tipico caso di abuso di cognome, Renzi non ha mai preso soldi (da Alfredo Romeo ndr)".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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