Covid, monito di Galli: "Contagi di Ferragosto costeranno molto caro"

Il virologo dell'ospedale Sacco di Milano commenta l'aumento dei contagi: "Non bisognava aprire le discoteche"

Covid, monito di Galli: "Contagi di Ferragosto costeranno molto caro"

Aumentano i contagi da Coronavirus in Italia. E se preoccupa, dal punto di vista clinico, un'impennata dei casi, i danni all'economia sembrano già inevitabili: "Sono preoccupato. I costi successivi, umani ed economici, se non fai le cose come vanno fatte, sono sempre stati assai più pesanti", dice il virologo e direttore del reparto di Malatti Infettive del Sacco Massimo Galli.

Nelle ultime 24 ore, si sono registrati 479 nuovi positivi, che portano il totale da inizio emergenza a 253.915 infetti. I decessi sono stati 4, con il totale delle vittime nel Paese che sale a 35.396. 56, mentre i ricoverati in terapia intensiva (+1 rispetto al giorno precedente). Il dato allarmante riguarda l'età media dei contagi: ora sono i giovani i soggetti più a rischio. "L'età media delle nuove infezioni si è abbassata perché i giovani sono più esposti, - spiega Galli in una intervista a Il Messaggero - e non solo per la frequentazione di discoteche e movide, ma anche perché si muovono per lavoro più degli anziani, che hanno invece imparato a proteggersi e sono di regola assai più prudenti. Il vero pericolo è che l'infezione possa a tornare a diffondersi coinvolgendo anche le persone più anziane e a maggior rischio di sviluppare una malattia grave".

Le discoteche, su cui è piovuta una nuova stretta ministeriale nel weekend, sono al centro di un accesissimo dibattito tra gli esperti: sono davvero la panacea di tutti i mali? Il virologo del Sacco ne è certo: "Riaprire le discoteche, di certo, non è stata una brillante idea. - spiega - Ormai, mi pare, la decisione di tenerle chiuse è chiara. Avrei trovato bizzarro che si fossero giustamente investite ingenti risorse per controllare le persone che tornano dall'estero tenendo invece aperte le discoteche, o comunque attività che prevedano assembramento di numerose persone, specie se in luoghi chiusi per diverse ore".

I numeri degli attualmente positivi sono tutt'altro che confortanti. Preoccupano tanto gli assembramenti nei luoghi destinati alla movida quanto i cosiddetti ''casi d'importazione'' ingenerati, cioè, da contagi contratti all'estero. "Speravo molto che in questo periodo i numeri sarebbero stati più confortanti. - continua il virologo - Quindi sì, sono piuttosto preoccupato: abbiamo focolai diffusi, persone che tornano dall'estero con l'infezione, e la necessità di mantenere una grande attenzione". Il rischio è che si sviluppino tanti, piccoli focolai sull'intero territorio nazionale: "Serve la capacità di identificare precocemente i nuovi focolai. Rimarremo fuori dai guai se non permetteremo al virus di circolare per un certo numero di giorni senza controllo, perché allora ci troveremmo di nuovo a dover decidere se chiudere un pezzo di Paese, come hanno rischiato di dover fare Francia e Spagna".

A pagare lo scotto della pandemia sarà soprattutto l'economia.

Lo scenario profilato da Galli non preannuncia nulla di buono: "In tutte le grandi epidemie del passato le scelte dei governanti sono state condizionate da pressioni e considerazioni di contenuto economico. - conclude il virologo - Ma i costi successivi, umani ed economici, se non fai le cose come vanno fatte, sono sempre stati assai più pesanti".

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